Alla nota che abbiamo già pubblicato in materia di dati sull'occupazione del I° semestre affianchiamo la presente che analizza i dati della Cassa Integrazione Guadagni utilizzando il report mensile  dell'INPS pubblicato lo scorso 14 luglio.

Quel che risulta dal report, che alleghiamo integralmente, è un quadro generale che oltre ad essere fortemente diversificato, per regioni e aree, per settori, per tipologie di intervento, non è comunque nei suo insieme un quadro che possa far prospettare positive soluzioni nel breve. Anzi verrebbe più facile sostenere che questa è l'ennesima conferma di un quadro di stagnazione, quando non  per certi versi, di arretratezza; altro che ripresa!Di seguito alcuni datiConfronto luglio 2015 su 2016Il confronto dei dati mette in evidenza un aumento della CIGS del 9,66 % rispetto al 2015.In particolare sono 4 le Regioni che vedono un aumento percentuale complessivo della CIG e precisamente:Sicilia + 19,9Liguria + 17,7Lazio +13.8Campania + 13,3Nello specifico registriamo:CIGO: 2 regioniEmilia Romagna + 40,4Veneto + 14CIGS: 9 regioni con il  solo settore dell'industria che complessivamente fa un +14,7Umbria + 82Campania + 74Lazio + 45,4Marche + 42,5Sicilia, Sardegna ed Emilia Romagna intorno al 25Toscana 11Liguria 6,1CIGD: 5 regioni con il solo settore dell'artigianato che complessivamente fa un +6,8Toscana 146,7Sicilia 64,2Sardegna 61,2Lombardia 17,5Friuli VG 12In sintesi:il Nord Est vede un aumento generalizzato della CIG e in particolare per CIGO e CIGS;Il Mezzogiorno raddoppia la quota di CIGS;Il Centro quasi triplica le quote di CIGD.Dati mensiliPer la CIGD va messo in evidenza il fatto che la sua quota percentuale nel totale della CIG passa dal 5,5 % di Aprile al 12,2 di luglioLe ore complessivamente utilizzate a luglio risultano essere superiori a quelle mensili di marzo, aprile, maggio e giugno; in particolare si registra un aumento rispetto al solo mese di giugno pari al 40,8 %.Sono indubbiamente dati inequivocabilmente preoccupanti!I valori di stima mensile di luglio rispetto al calo dell'occupazione, calcolata dall'ISTAT pari allo 0,3%, -63.000, così come il riprendere quota della disoccupazione giovanile di 2 punti percentuali, ora al 39,2, già rendono noto l'aggravamento generale dello stato di salute del lavoro nel nostro Paese. La sua precarietà viene ora confermata dallo stallo, per non dire del peggioramento, dei dati di CIG di cui sopra.I dati legati all'occupazione così come abbiamo commentato, sommati a questi, non fanno che confermare il giudizio fortemente critico che da mesi esprimiamo in merito all’andamento del mercato del lavoro in Italia.Occorre prendere atto che le politiche del Governo, a partire dalla riforma del Jobs Act non stanno pagando. Non ce la si può più semplicemente cavare con il fatto che la congiuntura europea e internazionale non stanno giocando a nostro favore. Il dato vero e che gli incentivi girati alle aziende senza garanzia di contropartite rispetto al creare nuova occupazione e al realizzo di investimenti in ricerca e innovazione non stanno producendo una reale ripartenza.Affinché questa sia possibile occorre, come anche questo da tempo andiamo ripetendo, finanziare, a partire già dalla prossima legge di stabilità, un piano straordinario per l’occupazione con al centro quella femminile e giovanile e sbloccare il turn over nella Pubblica Amministrazione.Occorre necessariamente dar corso a un forte rilancio degli investimenti pubblici adottando quindi e “solo” in questo modo una vera strategia di politiche economiche espansive.CIG focus luglio