Roma, 1 agosto – “L'ottimismo ostentato ieri dal Ministro Maria Elena Boschi e dal sottosegretario Sandro Gozi nella conferenza stampa sulle procedure di infrazione europee ci sembra oggettivamente eccessivo”. Così la segretaria confederale della Cgil Gianna Fracassi.“È un dato positivo - continua - la riduzione delle infrazioni europee dalle 120 del 2014 alle attuali 65, ma in materia ambientale le inadempienze restano importanti e strutturali, sopratutto relativamente a qualità dell'aria, depurazione delle acque e rifiuti”.Per quanto riguarda le procedure riguardanti la qualità dell'aria, la dirigente sindacale sottolinea che “l'Italia rischia una sanzione di diverse centinaia di milioni, potenzialmente sino a un miliardo, ma le sanzioni non sono la conseguenza più grave, poiché come certifica l'Agenzia Europea Ambiente l'inquinamento dell'aria nel nostro Paese provoca circa 84.400 morti premature l’anno”.La segretaria confederale della Cgil aggiunge che “vi sono poi quattro procedure che riguardano i rifiuti e tre che riguardano la cattiva applicazione della Direttiva che regola il trattamento delle acque reflue urbane, su due la Corte di Giustizia europea ha già formulato un primo pronunciamento di condanna, sulla terza si attende la sentenza”.“A causa di queste infrazioni - conclude Fracassi - non solo stiamo già pagando sanzioni europee e rischiamo di pagarle altre in futuro, ma sopratutto vi sono gravi conseguenze sulla salute umana e sulla qualità dell'ambiente. È bene ricordarsene prima di eccedere con l'ottimismo di fronte ad una diminuzione delle procedure”.In allegato il documento che illustra le procedure in oggetto.