Roma, 13 dicembre - “È inammissibile l’abolizione del Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti, soprattutto alla luce dei recenti eventi che vedono il nostro Paese trasformarsi, sempre più, in una diffusa terra dei fuochi”. È quanto dichiara la segretaria confederale della Cgil Gianna Fracassi a seguito della soppressione stabilita con il decreto semplificazioni del Sistri, a partire da gennaio 2019.“Dopo quasi dieci anni dalla sua introduzione, con un costo di 141 milioni di euro e persino un'inchiesta sulla società che lo avrebbe dovuto gestire, il Sistri, nato con il nobile scopo di combattere gli interessi delle ecomafie, migliorare la tracciabilità dei rifiuti e semplificare la vita degli interessati, è stato cancellato con un colpo di spugna invece di individuare una proposta alternativa per la sua effettiva applicazione, considerate anche le tecnologie oggi disponibili”. “Resta il dubbio - conclude Fracassi - se si tratti della storia di un fallimento o di un regalo alle eco-mafie”.