Roma, 12 luglio - "L'Italia, assediata dalle fiamme e dalla siccità, ha urgenza innanzitutto di una seria politica di prevenzione degli incendi e contemporaneamente della risoluzione della crisi idrica, a partire dalla riduzione degli sprechi”. Così in una nota la Cgil nazionale.“L'assenza di piogge e l'aumento delle temperature hanno favorito l'innescarsi degli incendi e reso più facile il compito di coloro che non si fanno scrupoli a devastare interi territori. Riteniamo necessarie ai fini della prevenzione - prosegue la Confederazione - una seria manutenzione del territorio, operazioni di pulizia e realizzazione di fasce parafuoco”. “Per affrontare interventi all'altezza della gravità della situazione, servono - sottolinea - più risorse, più mezzi e aumentare il personale. Nonostante le numerose difficoltà il Corpo dei Vigili del Fuoco sta operando al meglio".Sul fronte emergenza siccità, la Cgil evidenzia come “la riduzione delle piogge (-65,4%) e una dispersione media di acqua nelle nostre reti idriche del 40% hanno aggravato la crisi del nostro Paese, che questa estate ha raggiunto livelli storici. La Regione a soffrire di più per servizi idrici inefficaci - ricorda, citando i dati 'Italia Sicura' - è la Sardegna, con una dispersione del 54.8%, seguita da Molise (47.2%), Campania (45.8%), Sicilia (45.6%) e Lazio (45.1%)”.“Privatizzare il servizio, e quindi gestire l'acqua come una merce con il solo obiettivo di trarne profitto, non è la soluzione, e i dati lo dimostrano: a Cagliari, Grosseto, Firenze, Trieste, dove sono subentrati gestori privati, la dispersione è addirittura superiore al 40%. Nessun beneficio in termini di investimenti e efficacia del servizio”.“Rilanciamo quindi una contrattazione per lo sviluppo sostenibile in attuazione del nostro Piano del lavoro - conclude la Cgil - che abbia tra i capisaldi del confronto i temi del dissesto idrogeologico, la manutenzione del territorio e la gestione della risorsa idrica”.