“Serve una visione strategica e complessiva per lo sviluppo del Sud: quello che serve è un piano strutturato in un'ottica pluriennale, un intervento che manca ormai da vent’anni”. Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini al tavolo sul Piano per il Sud che si è tenuto oggi (29 luglio) a Palazzo Chigi, ricordando inoltre l’urgenza di risolvere positivamente le tante crisi aziendali del Mezzogiorno: “non dovrà essere perso neppure un posto di lavoro”.Per il leader della Cgil “le parti sociali possono avere, coinvolgendole nelle cabine di regia istituzionali, a partire da quella con le otto Regioni del Sud, un ruolo importante sia in fase di programmazione che in quella di attuazione e verifica, in termini di condivisione degli obiettivi di sviluppo territoriali, coinvolgimento e tutela dei lavoratori e delle lavoratrici, stimolo delle istituzioni locali”.Sono quattro le priorità per il Sud, contenute nella piattaforma unitaria, che Landini ha poi illustrato al Governo:Investimenti pubblici per le infrastrutture immateriali e sociali, a partire dal potenziamento dei servizi pubblici all’infanzia (0-6), istruzione, cultura, turismo, sanità, e un piano straordinario di assunzioni qualificate e stabilizzazioni nella PA; Investimenti in infrastrutture materiali vale a dire collegamenti ferroviari, strade, valorizzazione dei porti, ma anche scuole ed ospedali, e un Fondo per la progettazione e la realizzazione di opere pubbliche; Vere politiche industriali e di sviluppo attraverso una Governance più efficiente e interventi selettivi e condizionati per stimolare la ricerca e gli investimenti privati in settori strategici e occupazione di qualità. Per Landini è poi necessario prevedere stimoli ed incentivi selettivi ai processi di transizione energetica, green economy ed economia circolare. Investire, anche tramite CdP, nel capitale di imprese orientate verso tali settori e processi. Attuare, ad esempio, un vero e proprio piano industriale per la gestione del ciclo dei rifiuti, guardando ai modelli più avanzati e innovativi. Occorre accelerare la realizzazione di tutte le opere infrastrutturali connesse alle Zes; lavorare allo sviluppo di un ecosistema favorevole per l’innovazione rafforzando le reti di interazione fra ricerca pubblica e privata, imprese e istituzioni. Favorire l’insediamento di Poli Tecnologici pubblici e garantire la ricerca di base con finanziamenti adeguati, particolarmente finalizzati alla digitalizzazione. Ultimo tema, che dovrà essere trasversale a tutti gli altri è quello relativo all’ambiente e in particolare agli investimenti in prevenzione, manutenzione, e messa in sicurezza del territorio e degli edifici.AscoltaLandini: #PianoxilSud, le proposte sul tavolo, dichiarazioni a margine su RadioArticolo1Leggi - la piattaforma unitaria sul Mezzogiorno


Incontro sindacati governo su Piano per il Sud a Palazzo Chigi