La contrattazione collettiva va estesa a tutte le professionalità. E' questo l'obiettivo al centro del seminario organizzato da AgenQuadri, che si è svolto oggi (21 giugno), nella sede della CGIL nazionale, dal titolo 'Verso un nuovo modello contrattuale. Proposte per i quadri, i professionisti e le alte professionalità'. Intervenuti all'iniziativa i Segretari Generali della FILCAMS CGIL, Franco Martini; FiSAC CGIL, Agostino Megale e FILCTEM CGIL, Alberto Morselli, oltre al Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso che con il suo intervento ha concluso il seminario. Una mattinata di lavori che si è aperta con la presentazione da parte di Paolo Terranova, direttore di AgenQuadri, di un ampio 'documento di lavoro', frutto di una elaborazione collettiva e strumento utile per tutti coloro che, all'interno del sindacato, si occupano di contrattazione. La rielaborazione del modello contrattuale per i quadri, i professionisti e le alte professionalità nasce dalla necessità di fare del contesto di crisi, in cui si trova il nostro paese oggi, un'opportunità di innovazione, perchè come ha sottolineato Terranova "la contrattazione è uno degli strumenti fondamentali per indicare e percorrere una direzione sostenibile di uscita dalla crisi". A questo proposito la risposta di AgenQuadri riguarda l'avvio di un processo di inclusione dei quadri e di quanti hanno seguito la via della contrattazione 'individuale', nella contrattazione collettiva, e di conseguenza il superamento della contrapposizione delle due dimensioni. Dunque, AgenQuadri propone, un modello 'unitario' di contratto per i professionisti e le alte professionalità "ancora escluse dai contratti collettivi" e per i quadri che "non hanno riconosciuto l'esigenza di una dimensione collettiva", figure che oggi sono i principali attori del cambiamento.Alla luce delle trasformazioni che il mondo del lavoro ha subito nel tempo, è forte la necessità di un nuovo sistema classificatorio minimo condiviso tra le parti sociali, gli organi legislativi e la comunità scientifica, nonché un 'comune schema interpretativo' alla base della politica contrattuale, perchè ha spiegato Terranova "se il territorio è cambiato, bisogna cambiare anche la mappa, altrimenti c'è il rischio di smarrirsi". Inoltre, le mutate condizioni del mondo del lavoro e delle professioni, le molteplici tipologie di contratti flessibili e la precarietà degli stessi, spingono il sindacato più che mai ad occuparsi della rappresentanza e della tutela di queste categorie di lavoratori. AgenQuadri espone la necessità di una nuova mappa del lavoro che, è scritto nel documento "sia adeguata a rappresentare cosa fanno le persone all'interno dell'azienda, a prescindere dalle forme contrattuali che ne regolano il rapporto".Le proposte avanzate da AgenQuadri nel documento di lavoro, presentato oggi puntano in particolare su alcuni ambiti che devono trovare ampio spazio nella contrattazione: formazione e competenze, come "azione preventiva a garanzia del posto di lavoro e della occupabilità"; orario e conciliazione dei tempi, la cui flessibilità deve essere mantenuta assieme all'autonomia professionale del lavoratore; politiche retributive, "necessità di ricondurre la contrattazione individuale all'interno di un chiaro sistema di regole, definito in sede di contrattazione collettiva e pertanto verificabile"; gestione per obiettivi e sistemi di valutazione; comportamenti etici e responsabilità sociale. Infine sono due le parole simbolo messe in evidenza da Terranova 'Europa', perchè ha spiegato "sul tema della contrattazione vi è la necessità di sollecitare una discussione più incisiva a livello europeo" e 'partecipazione', "il sindacato - ha concluso - deve essere un protagonista capace di negoziare. Bisogna rilanciare la contrattazione". A ricordare l'importanza dell'acquisizione delle "medesime priorità sul tema della contrattazione" da parte di CGIL e AgenQuadri è Susanna Camusso nel suo intervento conclusivo, cha a questo proposito parla di "responsabilità" del sindacato a fronte della crisi del paese. Una crisi che, ha affermato Camusso "ha penalizzato molto le alte professionalità", che hanno subito la pressione fiscale. "Il tema del fisco - ha detto Camusso - è davvero un punto di ragionamento rispetto alla contrattazione, non in astratto, ma in relazione alla stagione di crisi". Secondo la leader della CGIL infatti "sarebbe necessaria una profonda operazione di giustizia fiscale e contemporaneamente una maggiore articolazione della contrattazione".  Nel sostenere la necessità di un contratto nazionale per i quadri, Camusso ha sottolineato come "al di fuori di esso il quadro è una figura precaria, anche se di alto livello", non ha senso, infatti, la distinzione tra precariato 'volontario' e 'involontario' perchè ha aggiunto "nessuno, avendo un'alternativa, sceglie la precarietà". "Come noto - ha proseguito la leader della CGIL - il tema della precarietà è un tema che attraversa tutto", sia dal punto di vista dell'età, che delle diverse professionalità,dunque ha avvertito "è difficile pensare di superare le forme di precarietà senza ricondurle in una dimensione contrattuale".  Nel concludere Camusso ha  ricordato come il compito della CGIL sia quello di "provare a dire che la contrattazione deve tornare ad essere il luogo in cui poter esercitare la tutela generale e valorizzare le tante pluralità" ed inoltre deve avere "la funzione di ricostruzione di una collettività che può reggere l'individualismo", perchè ha detto "se non hai la collettività gli individualismi diventano altro".