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Roma, 30 settembre - “A due mesi esatti dalla cessazione dell'appalto con Stellantis e dalla scadenza dell'accordo ministeriale di proroga annuale, sottoscritto a dicembre 2024, non è stato fatto nessun passo avanti per la salvaguardia occupazionale dei circa 300 lavoratori impiegati in Trasnova e nelle Società operanti in subappalto della commessa, Logitech, Teknoservice e CSA”. Così Cgil nazionale, Filcams Cgil, Fiom Cgil e Filt Cgil in una nota diffusa al termine della riunione di aggiornamento al Mimit sul tavolo di crisi sulla vertenza Trasnova.
“Durante l’incontro – proseguono Confederazione e Categorie – la dirigenza ha dichiarato l’intenzione di procedere al licenziamento collettivo di tutto il personale impiegato a decorrere dal 1º gennaio, in assenza di alternative e, soprattutto, a causa della definitiva cessazione dell’appalto. Abbiamo richiesto un impegno da parte del Governo a sollecitare in modo più deciso Stellantis e la stessa Trasnova al fine di trovare una soluzione non traumatica della vertenza in atto”.
“La vertenza Trasnova – si legge poi nella nota – sarà portata al tavolo permanente sull’indotto oggi annunciato dal Ministero, e in quella sede ribadiremo che i piani industriali devono tener conto della responsabilità sociale delle imprese”. Per il segretario confederale della Cgil Pino Gesmundo “è necessario che il Governo, attraverso una vera politica industriale anche e non solo nel settore dell’automotive, ripristini giuste condizioni di stabilità, dignità e salario nell’indotto come nella committenza, imponendo la garanzia dei perimetri occupazionali e i diritti di precedenza in caso di ricollocazioni esterne”.
“La riunione – fanno sapere Cgil, Filcams, Fiom e Filt – si è conclusa con l’impegno a un aggiornamento in tempi brevi, necessario per confermare che Trasnova non procederà unilateralmente con i licenziamenti collettivi, ma si farà parte attiva nell’apertura di un ammortizzatore sociale che consenta, attraverso le opportune misure, di tutelare il personale coinvolto con il supporto delle politiche attive di Italia Lavoro, presso Ministero del Lavoro, e un progetto di formazione finalizzata al riassorbimento di queste risorse altamente professionali all’interno del mercato del lavoro. Non da ultimo – concludono – il sindacato unitariamente ha richiesto al Mimit un intervento diretto e deciso nei confronti di Stellantis, affinché non ignori le sue responsabilità sociali nei confronti dell’indotto e di Trasnova”.