Roma, 23 maggio - Nella giornata di mercoledì 21 maggio si sono tenute le assemblee organizzate dalla Fiom presso i siti Dana di Rovereto e Arco di Trento, per parlare alle lavoratrici e ai lavoratori dei Referendum promossi dalla Cgil dell’8 e 9 di giugno.

Alle assemblee sindacali hanno partecipato il Segretario della Fiom del Trentino Michele Guarda e la Segretaria Confederale Nazionale della Cgil Francesca Re David, ed hanno visto la presenza dei lavoratori della Dana indipendentemente dalla loro appartenenza sindacale.

Questo a dimostrazione che quella dei referendum è una questione molto sentita nelle fabbriche.

Il fatto gravissimo è accaduto ieri, quando, nel corso di un incontro convocato dall’azienda con le Rsu, la stessa ha “redarguito” i rappresentati sindacali della Fiom per la distribuzione dei volantini sul referendum, distribuzione avvenuta perlopiù nel corso delle assemblee sindacali.

L’azienda ha esplicitamente intimato alla RSU di non distribuire i volantini, e ha ordinato che tutti i volantini (anche quelli affissi in bacheca sindacale, quindi?) devono essere tolti, perché – testuali parole – “in Dana non si fa politica”. Secondo Dana, quindi, evidentemente il sindacato non potrebbe fare assemblee o distribuire materiali informativi relativi, ad esempio, alla legge finanziaria, alle leggi sulle pensioni, piuttosto che sulle norme sui licenziamenti o sugli infortuni.

I delegati della Fiom Cgil hanno reagito rivendicando e difendendo il diritto di tutte le lavoratrici e i lavoratori di essere informati rispetto ad iniziative democratiche che incidono direttamente sulla loro condizione.

Ci troviamo dinanzi ad un atto di una gravità inaudita, un chiaro tentativo di riportare indietro il tempo a quando la democrazia si fermava davanti ai cancelli delle fabbriche. Dopo gli inviti delle più alte cariche dello Stato a sabotare i referendum, dopo l’oscurantismo dei mezzi di informazione, ci troviamo dinanzi ad aziende che provano a mettere in discussione l’esercizio dei più basilari diritti democratici.

Le assemblee sindacali sono da sempre un luogo di confronto e discussioni su temi di ogni natura ma soprattutto sono il luogo dove le lavoratrici e i lavoratori si incontrano per decidere insieme quali iniziative intraprendere per migliorare la propria condizione.

Come Fiom e come Cgil condanniamo l’atteggiamento della Dana e diffidiamo qualsiasi comportamento antidemocratico. Continueremo la nostra battaglia, dentro e fuori dai luoghi di lavoro, e saremo pronti a mettere in campo tutte le iniziative necessarie per difendere i diritti e la democrazia.

Alle lavoratrici e ai lavoratori di Dana rinnoviamo l’invito ad andare a votare i giorni 8 e 9 giugno anche per difendere la democrazia e cambiare finalmente le cose, in meglio, nel nostro Paese.