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IMAGO ECONOMICA
Roma, 6 maggio – "Nella foga di vantarsi della modernità del welfare del Governo, la Viceministra del Lavoro e delle Politiche Sociali Bellucci dichiara che i dati confermano la validità dell’Assegno di Inclusione, a suo dire strumento capace di dare le risposte che servono. Ma non è così: la Viceministra omette dati fondamentali per leggere il contesto e per giudicare la reale efficacia di questa misura". È quanto sostiene la segretaria confederale della Cgil Daniela Barbaresi.
"Quello che la Viceministra non dice - sottolinea la dirigente sindacale - è quante sono le famiglie e le persone che, pur avendone bisogno, non ricevono più nessun sostegno: a fronte di un livello di povertà che continua inesorabilmente a crescere con livelli record, 600 mila nuclei familiari e 1,2 milioni di persone in condizioni di povertà assoluta, che fino a due anni fa potevano beneficiare di una misura di contrasto della povertà di carattere universale, oggi sono lasciati soli. Quello che la Viceministra non dice è che il Governo, cancellando il reddito di cittadinanza, ha dimezzato la platea di coloro che potevano contare su un aiuto".
"Quello che la Viceministra non dice - prosegue - è che si è poveri pur lavorando quando le condizioni retributive e di lavoro sono inadeguate, e questo è lo stato in cui versa un decimo dei lavoratori alle prese con lavori precari, discontinui, a tempo parziale o ingabbiati nella catena degli appalti o subappalti".
"Anche per queste ragioni - conclude Barbaresi - è importante votare Sì ai referendum dell’8 e del 9 giugno, per fermare la precarietà e la povertà, stabilizzare il lavoro e costruire un futuro di diritti, sicurezza e solidarietà per tutte e tutti".
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