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Roma, 20 maggio – “Il Ministro Salvini più che ‘quello del fare’ sembra proprio essere ‘quello del non fare’. Se avesse posto più attenzione al PNRR piuttosto che alle continue forzature normative per la realizzazione di un’opera non necessaria come il Ponte sullo Stretto, sarebbe stato molto meglio per tutto il sistema Paese”. Così il segretario confederale della Cgil Pino Gesmundo.
“Ieri – spiega il dirigente sindacale – il Consiglio dei Ministri ha discusso la Revisione del PNRR, parte della quale interessa le infrastrutture programmate del Paese, e in cui si elencano una serie di ritardi nella realizzazione delle opere per le quali è necessaria una rimodulazione sostanziale, tra cui la Ferrovia Palermo-Catania, la Ferrovia Salerno-Reggio Calabria, che registra ritardi nello sviluppo del progetto esecutivo, l’AV nel tratto del Terzo Valico dei Giovi, che presenta ritardi nella realizzazione, e molte altre ancora. Ritardi, ritardi, ritardi!”.
“Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – sottolinea Gesmundo – ha la responsabilità della messa a terra della maggior parte del PNRR italiano, per risorse pari a 38,8 miliardi di euro. Secondo i dati rielaborati da Sirio-Cgil, al 31 marzo 2025 solo il 33,86% del totale delle risorse è stato effettivamente speso. Dato ancora più allarmante se si pensa che nell’ultimo trimestre i pagamenti sono stati pari al solo 4,6% delle risorse PNRR e che i progetti conclusi di responsabilità del Mit sono pari al solo 7,7% del totale”.
“Tutto il sistema paese ha bisogno urgente di un confronto trasparente sugli investimenti infrastrutturali e la loro realizzazione”, prosegue il segretario confederale della Cgil, ricordando che “lo suggeriscono anche i richiami di questa mattina del Presidente dell’Anac Busia”. “Per questo ci saremmo aspettati che oggi il Ministro Salvini spiegasse quali sono le modifiche che il Governo vuole fare al PNRR. E invece ancora una volta ha scelto di parlare del futuro del Ponte sullo Stretto, del prossimo avvio dei lavori e dei grandi benefici economici e sociali che porterà, nonostante non si sia mai fatta una trasparente analisi costi/benefici”.
“Ebbene caro Ministro ‘del non fare’ – conclude Gesmundo – è purtroppo evidente che per il Paese sarebbe stato meglio se avesse dedicato maggiori energie all’attuazione del PNRR piuttosto che al Ponte sullo Stretto. ‘Lo sviluppo del territorio NON passa dal Ponte’, come torneremo a dire a Messina venerdì prossimo, nella nostra assemblea pubblica”.

