Roma, 27 novembre - “Niente colpi di mano: Governo e Parlamento stralcino dalla proposta di legge sulle PMI la norma che introduce un vero e proprio scudo per i committenti della moda in caso di omessa vigilanza e controllo su appalti e forniture. Il Ministro del Lavoro convochi inoltre, anche in coordinamento con il ministero del Made in Italy, un tavolo specifico per contrastare il lavoro nero e lo sfruttamento nelle filiere della moda, senza voltarsi dall’altra parte mentre altri Ministri, del suo stesso Governo, intervengono a gamba tesa su materie di cui il dicastero di via Flavia ha competenze esclusive e ci mette la faccia, in Italia e in Europa.” Così dichiarano in una nota Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, e Marco Falcinelli, segretario generale Filctem Cgil, alla luce della richiesta del Ministro Urso di accelerare l’approvazione della norma, in questi giorni in discussione alla Camera.

“Come Cgil - proseguono Landini e Falcinelli - abbiamo proposte, anche unitarie, per prevenire sfruttamento, lavoro nero e finte cooperative nel settore tessile e della moda, promuovendo una crescita sostenibile e di qualità, non solo dei prodotti, ma soprattutto del lavoro che vi è dietro. Siamo pronti a confrontarci con le associazioni datoriali e con le tante imprese serie che per prime vogliono contrastare concorrenza sleale e illegalità, e che certo non condividono il ‘colpo di spugna’ voluto dal Governo”.

“Per questo - aggiungono Landini e Falcinelli - chiediamo lo stralcio della norma e l’apertura di un tavolo specifico al ministero del Lavoro, dove già sono insediati diversi tavoli. Combattere il lavoro nero e recuperare decine di miliardi di euro dall’economia sommersa è, del resto, uno degli obiettivi anche dello sciopero generale del 12 dicembre, volto a finanziare una vera riforma fiscale a vantaggio di lavoratori e pensionati e - concludono - a rilanciare politiche industriali basate su maggiore innovazione e investimenti pubblici”.