Roma, 14 luglio - "Oltre 2 milioni di minori vivono in famiglie a rischio povertà ed esclusione sociale, il 26,7%, più di uno su quattro. Ancora una volta si certifica la gravità dell’emergenza e la necessità di intervenire urgentemente con efficaci politiche di contrasto e inclusive, con percorsi che prendano in carico e supportino le persone a uscire dalla marginalità, che permettano ai servizi pubblici di occuparsi dei loro bisogni complessi, non solo economici ma anche abitativi, sociali, sanitari, educativi, assistenziali”. È quanto dichiara la segretaria confederale della Cgil Daniela Barbaresi.

Per la dirigente sindacale è “particolarmente allarmante la condizione di grave deprivazione materiale e sociale che riguarda il 6,1% dei minori. Un dato in preoccupante crescita. E il rischio di deprivazione materiale e sociale – sottolinea – aumenta tra chi non hanno accesso all’asilo nido: è urgente garantire a tutti i bambini e le bambine il diritto a un percorso educativo sin dai primissimi mesi di vita con asili nido accessibili, diffusi nel territorio e gratuiti”. Barbaresi ricorda che “ci sono attualmente solo 366 mila posti in asili nido e servizi integrativi per la prima infanzia, pubblici o privati. Dunque, solo il 30% dei bambini e delle bambine può usufruirne, mentre 850 mila ne sono ancora esclusi”.

La segretaria confederale della Cgil aggiunge che “il PNRR offre un’occasione irripetibile di investimenti in asili nido e scuole dell’infanzia, ma ci sono troppi ritardi che rendono concreto il rischio di non terminare le opere entro i tempi previsti. A meno di un anno dalla scadenza del PNRR è stato speso solo il 28% dei fondi; appena il 6% delle opere risulta completato e collaudato, mentre un quinto dei progetti presenta ritardi nella fase di esecuzione delle opere. È ancor più preoccupante che i ritardi maggiori si evidenzino nelle Regioni più lontane dall’obiettivo del 33% dei posti nido da garantire entro il 2027”.

Inoltre, aggiunge in conclusione, “il Governo ha recentemente adottato il Piano Infanzia, il Piano Famiglia e il Piano Sociale nei quali nidi e servizi educativi per la prima infanzia sono assolutamente marginali se non del tutto assenti: segno evidente del disinteresse dell’Esecutivo, per il quale garantire ai bambini e ragazzi di questo Paese una condizione di vita migliore non rappresenta una priorità”.