Roma, 30 luglio - “La flessione dell’economia italiana registrata dall’Istat nel secondo trimestre è un cattivo segnale che sarebbe bene non trascurare. Anche perché i dazi devono ancora dispiegare i loro effetti su una domanda estera peraltro già in consistente diminuzione. Alle condizioni date, perfino la crescita anemica del Pil prevista dal Governo per il 2025 (+0,6%) potrebbe rivelarsi ottimistica”. Ad affermarlo il segretario confederale della Cgil, Christian Ferrari.

“Per rendersi conto fino in fondo di quanto le cose vadano male per il nostro Paese, è sufficiente – prosegue Ferrari – guardare a cosa succede in Spagna, la cui economia corre a un ritmo nettamente superiore +2,8%. Succede non per caso, ma - spiega il dirigente sindacale - per effetto di precise scelte politiche: misure di protezione sociale finanziate tassando gli extraprofitti; tetto imposto ai prezzi dei beni energetici; una riforma del lavoro che sta riducendo significativamente la precarietà; salario minimo, tempestivamente rivalutato rispetto all’inflazione; una forte accelerazione dello sviluppo delle fonti rinnovabili. Inoltre, il presidente Sánchez ha rifiutato, unico in Europa, l’impegno a portare le spese militari al 5% del Pil, mentre è proprio di queste ore la richiesta da parte del Governo Meloni di un prestito all’Europa di 14 miliardi per finanziare la difesa”.

“In definitiva - aggiunge Ferrari - tra politiche di austerità, corsa al riarmo e totale subalternità alle imposizioni dell’Amministrazione Trump, rischiamo di subire, più di chiunque altro, una vera e propria tempesta perfetta sulla nostra economia e sulle condizioni di vita e di lavoro delle persone”. “Per evitare che ciò accada, è assolutamente urgente invertire la rotta: vanno aumentati i salari e le pensioni, rilanciati gli investimenti nell'istruzione e nella sanità pubblica, messa in campo una politica industriale degna di questo nome. Senza far crescere la domanda interna, non abbiamo alcuna possibilità di risalire la china lungo la quale stiamo inesorabilmente scivolando”, conclude il segretario confederale, Christian Ferrari.