Roma, 14 maggio - “Con la legge sulla partecipazione si cancella la contrattazione e la si sostituisce con una logica di subordinazione delle relazioni nelle imprese”. Così la segretaria confederale della Cgil, Francesca Re David, commenta il via libera definitivo del Senato al disegno di legge sulla partecipazione dei lavoratori nelle imprese.

“Tutto ciò - accusa la dirigente sindacale - è in totale contrasto con quanto previsto dall’articolo 46 della Costituzione che riconosce ai lavoratori il diritto di partecipare alla gestione delle imprese. Con questa legge - spiega Re David - saranno unicamente le aziende ad avere il potere decisionale di concedere o meno tale diritto. E solo le aziende - aggiunge - potranno decidere se dare vita alle Commissioni paritetiche, oggi già ampiamente diffuse per via contrattuale. Si depotenzia così, enormemente, il ruolo delle lavoratrici, dei lavoratori e dei sindacati”.

Per la segretaria confederale “non è un caso che l’unico aspetto che si evidenzia nelle varie dichiarazioni è la partecipazione dei lavoratori agli utili, che di fatto svuoterà il rapporto tra salario aziendale e prestazione di lavoro”.

“Se questa legge verrà applicata, ai lavoratori non verrà più riconosciuta pari dignità rispetto alla parte aziendale. Per questo - conclude Re David - sosteniamo che siamo di fronte ad una legge che, cancellando la contrattazione, rappresenta l’opposto della partecipazione”.