Roma, 5 luglio - “In attuazione del protocollo sul caldo sottoscritto al ministero del Lavoro e in attesa dei vari accordi territoriali e di settore, alcuni già sottoscritti, tutti i committenti pubblici e privati si facciano parte attiva nella sospensione di lavori, servizi, forniture e manutenzioni nelle ore più calde e rinviino interventi non urgenti, riconoscendo in automatico dilazioni dei tempi di consegna o lavorazione ai fini delle responsabilità commerciali”. Così, in una nota, Alessandro Genovesi, responsabile contrattazione inclusiva e appalti della Cgil nazionale.

“Soprattutto - prosegue il dirigente sindacale - non si strumentalizzi ciò che rientra nel concetto di pubblica utilità o messa in sicurezza, come il ripristino di una linea ferroviaria dopo un guasto o una riparazione negli ospedali, con attività ordinarie o già programmate. Da diversi territori, le Camere del Lavoro ci segnalano tentativi di tal fatta, nell'indifferenza delle stesse Istituzioni locali".

Per Genovesi: “Se da una parte occorre, come richiesto da molto tempo da Cgil e le sue categorie, un intervento strutturale ed immediatamente efficace contro il caldo, dall'altra serve che i grandi committenti pubblici e privati dimostrino subito di essere responsabili, non solo per motivi di responsabilità sociale, ma anche legale, sia ai sensi del D.lgs 81/08, che ai sensi, per esempio, della legge 231/01 in caso di responsabilità per infortunio grave”.