Roma, 18 novembre – “L’evidente strumentalità a fini elettorali delle pre-intese sulle materie ‘non Lep’ è solo uno dei problemi dell’iniziativa assunta dal Governo. Certo, è l’ennesima dimostrazione di come si interpretano i ruoli istituzionali, non nell’interesse di tutti ma a fini di parte. Il problema principale, però, è un altro: l’intenzione di far rientrare dalla finestra ciò che, prima la mobilitazione popolare e poi la Corte costituzionale, ha fatto uscire dalla porta, ossia un’Autonomia differenziata che non danneggia solo il Mezzogiorno ma, aumentando diseguaglianze sociali e divari territoriali, porta a sbattere tutto il Paese”. Così il segretario confederale della Cgil Christian Ferrari commenta le pre-intese sull’Autonomia che il ministro Calderoli ha sottoscritto e sottoscriverà tra oggi e domani con i Presidenti di Regione di Veneto, Lombardia, Liguria e Piemonte.

Per il dirigente sindacale “sono ben altre le priorità dei cittadini italiani: dalla crescita tra le più basse d’Europa al drastico calo della produzione industriale, dalla questione salariale alla crisi sociale, ai definanziamenti e tagli che colpiscono sanità, istruzione, non autosufficienza, politiche per la casa, trasporto pubblico, trasferimenti a Regioni ed Enti Locali. Tornare sulla Legge Calderoli è, nella migliore delle ipotesi, un’arma di distrazione di massa, nella peggiore renderà ancor più critica la condizione in cui versa l’Italia”.

“Insieme alle tante realtà che si sono opposte a questo disegno che, per come è stato concepito, contraddice i valori di solidarietà, uguaglianza e unità nazionale – conclude Ferrari – vigileremo affinché la sentenza 192/2024 della Consulta sia rispettata alla lettera, anche per quanto riguarda le materie qualificate come ‘non Lep’, nel cui ambito non possono essere trasferite funzioni che comunque attengono a prestazioni concernenti i diritti civili e sociali”.