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Roma, 19 maggio - “I Livelli essenziali delle Prestazioni per rispondere al dettato costituzionale hanno bisogno di risorse adeguate a garantirne l’efficacia. La Corte costituzionale, pochi mesi fa, sanzionando pesantemente la legge sull’Autonomia differenziata, ha ribadito che i Lep non possono essere determinati senza stanziare i fondi necessari a ridurre i divari e le disuguaglianze esistenti, rendendo esigibili i diritti civili e sociali in modo uniforme su tutto il territorio nazionale. Il Governo, con la scelta compiuta oggi, tenta di far rientrare dalla finestra ciò che la Consulta ha fatto uscire dalla porta”. Così, in una nota, Christian Ferrari segretario confederale Cgil, dopo che il Consiglio dei ministri ha varato il disegno di legge delega sui Livelli essenziali delle Prestazioni.
Per il dirigente sindacale “la verità è piuttosto semplice: non solo non saranno stanziate nuove risorse, ma si stanno tagliando anche quelle in essere, con il ritorno alle politiche di austerità e i conseguenti tagli lineari che colpiscono tutti i capitoli della spesa pubblica, tranne quello per gli armamenti, l’unico a vedere un incremento dei fondi che cresceranno ulteriormente nel prossimo futuro”.
“Noi riteniamo che sia necessario percorrere la strada opposta: rinunciare all’attuazione dell’Autonomia differenziata e rilanciare una strategia nazionale che investa in sanità, istruzione, lavoro, transizione ecologica, politiche industriali”, conclude Ferrari.