Roma, 4 settembre - “Continua il confronto delle Istituzioni europee per una nuova direttiva sugli appalti pubblici, parte integrante del programma dell'attuale Commissione presieduta da Ursula von der Leyen”. Lo afferma Alessandro Genovesi, responsabile appalti Cgil nazionale.

“Nei prossimi giorni - aggiunge il dirigente sindacale - l'Europarlamento voterà il Rapporto sugli appalti pubblici, che indicherà alla Commissione Europea i principi e gli obiettivi su cui formulare la proposta. Con Cisl, Uil e con la Confederazione Sindacale Europea (Ces), abbiamo sostenuto una serie di modifiche ed integrazioni della bozza iniziale di questo rapporto per: aumentare le tutela dei lavoratori, superare il criterio del massimo ribasso, estendere le clausole sociali, limitare il subappalto, mettendo così gli oltre 2000 miliardi (tanto valgono gli appalti pubblici in Ue, circa il 14% del Pil europeo) a servizio di un più giusto modello di sviluppo”.

Secondo Genovesi: “Grazie anche al confronto avuto con diversi europarlamentari italiani, la bozza finale del Rapporto sugli appalti pubblici contiene avanzamenti nelle proposte di tutele delle lavoratrici e dei lavoratori, ma servono ancora ulteriori avanzamenti per le tutele del lavoro e della qualità degli appalti sul solco di quanto, ad esempio, già regolato dalla nostra normativa nazionale. Auspichiamo che la discussione e il voto dell'Europarlamento siano l’occasione per rafforzare il testo, rendendo obbligatorie le condizionalità sociali e ambientali generali, a partire dal rispetto dei contratti collettivi di lavoro”.

“Sul tema degli appalti pubblici - prosegue Genovesi - si è svolto ieri presso l'Europarlamento un importante confronto organizzato dal gruppo dei Socialisti e Democratici degli europarlamentari italiani. Ai lavori hanno partecipato gli europarlamentari italiani del campo progressista tra cui l'On. Brando Benifei e Pierfrancesco Maran (Pd) Gaetano Pedullà (M5S) che seguono direttamente i lavori della Commissione Imco, Legacoop e Confcooperative, Cgil Cisl e Uil. Dal dibattito è emerso che è complessivamente condiviso che la nuova Direttiva dovrà essere rivolta a consolidare gli avanzamenti normativi ottenuti in Italia negli ultimi cinque anni, quali l'applicazione obbligatoria dei contratti collettivi, sottoscritti dalle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative, escludere dai ribassi di gara oltre agli oneri per la sicurezza anche il costo della manodopera e conseguentemente aggiornare i prezzi anche in occasione dei rinnovi contrattuali del lavoro, limitare i livelli di subappalto possibili e generalizzare la responsabilità solidale lungo tutta la filiera”.

“Solo attraverso il dialogo sociale è possibile costruire percorsi e scelte per rafforzare le politiche europee”, conclude Genovesi.