Roma, 18 maggio - “Un risultato storico”. Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, definisce l’intesa raggiunta oggi dalle categorie che rinnova e unifica il contratto dei servizi ambientali delle aziende pubbliche e private.

“Le lavoratrici e i lavoratori del settore - sottolinea il leader della Cgil - sono stati tra quei protagonisti del lavoro nei servizi essenziali che nella pandemia ha continuato a lavorare per il bene della collettività. Anche per queste ragioni siamo soddisfatti di poter riconoscere a circa 100 mila addetti aumenti salariali e tutele a fronte dei sacrifici fatti e dell’andamento in crescita dell’inflazione”.

“Dopo una trattativa complessa il valore di questo contratto - aggiunge Landini - sta anche nella ricomposizione di un quadro di assetti e relazioni industriali, che saranno chiamati a gestire processi di trasformazione e innovazione del processo di raccolta, smaltimento, valorizzazione e riciclo dei rifiuti, in un ottica di sostenibilità ambientale, cogliendo la sfida dell’economia circolare e dell’innovazione tecnologica”.

“Il sistema delle imprese e delle organizzazioni sindacali di settore - conclude il segretario generale della Cgil - hanno colto la necessaria e doverosa responsabilità di tutelare salari, occupazione e diritti, coniugandola con la dimensione sfidante del governo della transizione ambientale. Ci aspettiamo adesso che il settore sia sostenuto e possa far crescere occupazione e valore aggiunto al ciclo dei rifiuti attraverso gli investimenti che sulle misure relative all’economia circolare mettono insieme risorse europee e strategia ambientale nazionale”.