CGIL CISL e UIL hanno chiesto nei giorni scorsi al Governo un incontro urgente anche per discutere della delega fiscale, colmando un ritardo incompatibile con gli impegni assunti dal Governo in sede di manovra di bilancio, circa i tempi di realizzazione della riforma. Da tempo, peraltro, Cgil Cisl e Uil hanno presentato una loro proposta con una serie di indicazioni per un’equa riforma del sistema fiscale.

Una vera riforma non può prescindere da una svolta epocale nella lotta all’evasione fiscale e da un necessario intervento che modifichi l’imposta sui redditi ampliando l’attuale base imponibile dell’Irpef e che realizzi una vera progressività.

Una riforma del sistema fiscale lungimirante deve garantire equità ed un gettito adeguato soprattutto in questo periodo di crisi, sostenendo i redditi di lavoratori e pensionati e introducendo un’imposta sugli extraprofitti realizzati durante la crisi pandemica ed internazionale, anche al fine di sterilizzare gli effetti delle speculazioni in corso sulle materie energetiche.

Il sistema d’imposta duale, oltre a non corrispondere alla nostra proposta, mantenendo il regime forfettario per i redditi da lavoro autonomo fino a 65.000 euro, è sostanzialmente antitetico con il dettato costituzionale che impone la progressività dell’imposizione e si ispira a principi di equità, anche orizzontale, a tutela soprattutto dei contribuenti più fedeli al fisco.

Anche l’eventuale riduzione delle imposte per le imprese senza alcuna selettività non risponderebbe all’esigenza di sostenere la crescita e lo sviluppo.

È dunque  opportuno ribadire che una riforma organica del sistema fiscale così rilevante per tutti i cittadini a partire dai lavoratori e pensionati, non può essere rinviata, né costruita senza un confronto continuo con tutti i soggetti sociali.

Dichiarazione di Gianna Fracassi, Vice Segretaria Generale CGIL, Giulio Romani, Segretario Confederale CISL e Domenico Proietti, Segretario Confederale UIL