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È stata resa nota la proposta di revisione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (allegato) italiano che sarà varata nelle prossime settimane. Da un punto di vista degli obiettivi e dei traguardi da conseguire, si tratta, probabilmente, della revisione più imponente del PNRR, mentre da un punto di vista delle risorse non vi sono cambiamenti.
La revisione dovrà essere attuata e accompagnata da uno o più interventi legislativi di dimensioni senza precedenti.
Dopo l’incredibile discrasia tra i dati di attuazione resi noti dal Governo a settembre e quelli pubblicati sulla piattaforma Regis dallo stesso Esecutivo a inizio novembre, si conferma ulteriormente un modo di procedere sul PNRR opaco e con spazi di confronto nulli o, peggio, finti, su materie (si pensi al tema dell’evasione fiscale) che avranno ricadute molto significative sulle condizioni di vita dell’intero Paese.
Nel merito: si riduce il contributo globale all'obiettivo climatico del piano, si alza bandiera bianca riguardo agli obiettivi di riduzione della propensione all’evasione fiscale, si ampliano a dismisure i fondi per incentivi diretti alle imprese utilizzabili anche dopo il 2026, si riducono drasticamente gli obiettivi relativi al superamento degli insediamenti abusivi per combattere lo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura, si cancella l’obiettivo di far assumere 13.500 ricercatori nelle imprese.
Chiederemo la convocazione urgente della Cabina di Regia nazionale PNRR, al tempo stesso continueremo, a tutti i livelli, a partire dallo sciopero generale del 12 dicembre 2025, la nostra battaglia contro le scelte politiche inique e regressive del governo Meloni anche su questo terreno.
La revisione del PNRR: un quadro d’insieme
La revisione interviene su 173 misure per un totale di 272 interventi su singoli traguardi o obiettivi. Di seguito il numero delle misure coinvolte con l’indicazione della motivazione presentata dal governo italiano:
• parte di sei misure non è più realizzabile a causa delle mutate condizioni di mercato, tra cui ritardi imprevisti nelle forniture con ricadute negative sulle procedure di appalto;
• parte di nove misure non è più realizzabile in quanto la domanda manca o è mutata;
• parte di quattro misure non è più realizzabile a causa dell'inflazione elevata;
• parte di una misura non è più realizzabile a causa degli eventi meteorologici estremi verificatisi nell'autunno 2024, che hanno avuto ricadute negative sugli interventi di ricostruzione nelle zone dell'Emilia Romagna, della Toscana e delle Marche colpite dalle inondazioni del maggio 2023;
• 52 misure sono state modificate al fine di attuare alternative migliori per conseguirne il livello di ambizione originario;
• 83 misure sono state modificate al fine di attuare alternative migliori che consentano di ridurre gli oneri amministrativi e semplificare la decisione di esecuzione del Consiglio, garantendo tuttavia il conseguimento delle finalità di tali misure;
• otto misure sono soppresse a causa di circostanze oggettive;
• introdotte dieci misure nuove.
Inoltre per sette misure è stato innalzato il livello di attuazione.
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