Anche nella giornata internazionale sulla salute e sicurezza sul lavoro in Italia si sono registrati morti e incidenti "È una strage che purtroppo continua. Siamo di fronte a un modello di fare impresa che uccide, e si continua a non mettere al centro la persona, ma si continua a considerare la salute e la sicurezza un costo. Questo è inaccettabile. Proprio questa cultura che credo vada cambiata, perché poi vediamo che buona parte di chi ha infortuni o muore sono precari, buona parte avvengono lungo la catena dei subappalti. La competizione viene giocata non sulla qualità del lavoro, sugli investimenti, sull'innovazione ma viene giocata sulla riduzione dei diritti, sulla riduzione dei costi, sulla logica del maggior ribasso". Lo ha detto Maurizio Landini intervistato da Marco Damilano a 'Il cavallo e la torre' su Rai3.

Il rischio di povertà in Italia nel 2024 è al 18,9%, ma aumenta per chi lavora "Ci sono 4 milioni e 200 mila persone che lavorano 20 ore alla settimana, ma non perché l'hanno scelto, perché quello è il lavoro. E con 20 ore sei povero. - ha detto il segretario generale Cgil commentando i dati Eurostat -, ci sono 3 milioni di contratti a termine, un milione di lavoratori stagionali, un milione di lavoratori interinali o somministrati. E in più siamo di fronte al fatto che c'è stata una crescita, anche per causa della guerra, dell'inflazione, e non si è recuperato questo potere d'acquisto dei salari. Quindi siamo di fronte al fatto che si può lavorare ed essere poveri. E non si inverte questa tendenza. Lì c'è bisogno di un aumento dei salari, c'è bisogno di contrastare radicalmente la precarietà ed investire seriamente sul lavoro e sulla qualità del lavoro".

Su questi temi insistono i quesiti referendari dell'8 e 9 giugno per i quali la Cgil ha raccolto più di 4 milioni di firme e che saranno validi solo se si supera il quorum del 50% degli aventi diritto al voto "È un obiettivo difficile, ma io credo che sia realistico, sia possibile - ha ribadito Maurizio Landini -, perché il referendum, non è un'elezione politica, non si va a votare per questo quel partito, per questo quel governo, il referendum ti dà il diritto, a te cittadino e a te cittadina, di decidere tu con il tuo voto".

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