Piero Zuccaro (Catania, 1967)

Piero Zuccaro nasce a Catania nel 1967 dove si diploma in pittura all’Accademia di Belle Arti. Durante gli anni di studio all’Accademia entra in contatto con l’ambiente artistico catanese; qui incontra il maestro Franco Sarnari, che sarà un’importante guida per la crescita della sua ricerca pittorica. L’incontro con artisti degli anni 60/70, da Guccione a Ruggeri a Forgioli a Consagra, lo porta a confrontarsi con il panorama artistico e di critica nazionale ed internazionale.

La musica e la danza entrano nel percorso formativo con la frequentazione del maestro Franco Battiato e la collaborazione della coreografa Donatella Capraro. Il percorso di ricerca muove i primi passi dai maestri dell’Informale europeo degli anni Cinquanta, da De Stael a Burri a Morlotti, passando attraverso lo studio del primo Mondrian che incarna figurazione e astrazione insieme. Nel 1997 una personale alla galleria Andrea Cefaly di Catania sottolinea l’interesse per i soggetti osservati al porto: il mare stagnante pieno di petrolio, i riflessi sull’acqua scura.

L’immagine riflessa, in particolare, diviene tema dominante e luogo della ricerca; è una ricerca condotta a volte con aperture verso l’astrazione, come non ha mancato di rilevare Piero Guccione in un suo scritto, pubblicato nel catalogo della personale del 1998 alla Galleria Nuova Figurazione di Ragusa. Tra le esposizioni più significative si segnalano: Pitture, curata da Marco Goldin, Casa dei Carraresi, Treviso; Sulla Pittura. Artisti italiani sotto i quarant’anni, a cura di Marco Goldin, Palazzo Sarcinelli, Conegliano; Il Gruppo di Scicli, curata da Marco Goldin a Palazzo Sarcinelli a Conegliano; Piero Zuccaro Opere 1997-2004, a cura di Guido Giuffrè, Galleria Gianluca Collica, Centro per l’Arte Contemporanea Palazzo Fichera, Catania; Il Paesaggio Italiano Contemporaneo, a cura di Marco Meneguzzo, Palazzo Ducale, Gubbio; Piero Zuccaro Opere 2006-2008, a cura di Massimo Riposati, Scuderie Aldobrandini, Frascati (Roma); Barlumi di Materia, a cura di Alberto Dambruoso, galleria Russo, Roma; 54ª Biennale di Venezia, padiglione Italia, a cura di Vittorio Sgarbi, galleria d’arte contemporanea Montevergini, Siracusa.

La ricerca in quest’ultimo periodo si orienta verso lo studio di architetture ed elementi immersi o galleggianti come relitti in acqua. Sono immagini che, se assumono una nuova identità nella scomposizione della forma, si appropriano, al contempo, dello spazio circostante in un processo di dilatazione che supera lo spazio fisico che le contiene e le rappresenta.


In trasparenza, 2011, olio su tela, 90×100 cm