Mario Ceroli (Castel Frentano, Chieti, 1938)

Quattordicenne, inizia a collaborare con grandi maestri quali Leoncillo, Colla e Fazzini. In questi anni la sua attività è concentrata sulla ceramica ed è legata ancora a un clima informale. Nel 1958 espone una piccola opera in ceramica al «Premio Spoleto» e nello stesso anno allestisce la sua prima mostra personale alla Galleria San Sebastianello di Roma. Dal 1959 sperimenta il legno grezzo. Gli anni Sessanta iniziano per lui con la partecipazione ai «Premi di incoraggiamento» del Ministero della Pubblica Istruzione, dove presenta tronchi di legno con chiodi infissi, per i quali riceve una borsa di studio aggiudicandosi il I Premio per la Scultura. Nel 1964 espone le sue opere a una mostra personale alla Galleria La Tartaruga di Roma. Partecipa alla IX Quadriennale di Roma del 1965 (vi tornerà nel 1985, ’92 e ’99). Nel 1967, a tre anni dalla storica Biennale che sancì il trionfo della Pop Art, Ceroli espone alla Galleria L’Attico (Roma), insieme a Pascali e Kounellis e, successivamente, alla Galleria La Bertesca di Genova. Nel 1968 prende parte alla Biennale di Venezia (vi parteciperà anche nel 1976, ’84, ’88, ’95). Le opere di Ceroli di questo periodo si presentano con elementi pop cui si aggiungono aspetti dell’arte concettuale. Dagli anni Settanta i suoi lavori sembrano orientarsi più decisamene verso la scenografia con successive proiezioni sull’elemento ambientale. Acquisita una larga notorietà, l’artista integra al legno, suo materiale prediletto, stoffa, ferro, vetro, carbone, sabbia e marmo. Ceroli risiede e opera e Roma.

(Andrea Romoli)


1890-1990, 1° Maggio, 1990, scultura in bronzo, legno e marmo, 75×41,5×41,5 cm

(Foto: Alessandra Pedonesi e Aldo Cimagli)