Eduardo Úrculo (Santurce, Vizcaya, Spagna, 1938 – Madrid, 2003)

Ancora bambino si stabilisce nelle Asturie, a Langreo. Qui, a partire dal 1957, prende lezioni dal pittore Jesús Diaz e lavora come illustratore per la rivista «La Nueva España» di Oviedo. Nello stesso anno organizza la prima personale nella città di La Felguera. Come borsista compie un viaggio a Madrid e frequenta il Circolo delle Belle Arti della città. Nel 1959 si trasferisce a Parigi, dove lavora come grafico presso lo «Studio Moro»: qui ha la possibilità di incontrare Max Ernst, Man Ray, Giacometti. Dopo il servizio militare, rientra in patria proseguendo la sua attività di illustratore per la rivista «Triunfo» e si dedica alla scenografia.

Nel 1964, anno della grande rassegna alla Biennale di Venezia sulla Pop Art americana, si converte a quell’estetica: i suoi quadri diventano ironici e dai colori brillanti. Negli anni Ottanta si avvicina alle tematiche metropolitane, ottenendo molti incarichi pubblici. La più recente retrospettiva sull’artista è stata organizzata dal Museo di arte contemporanea di Caracas nel 2000. Le sue opere si trovano nelle collezioni dei musei: Centro de Arte Reina Sofía, Fundación Pilar i Joan Miró di Palma di Maiorca, Galleria Nazionale D’Arte Moderna di Roma e Museo d’Arte Contemporanea di Bogotà in Colombia.

(Chiara Caporilli)


La caída, 1969, acrilico su tela, 162×130 cm
(Foto: Alessandra Pedonesi e Aldo Cimaglia)