“Vorrei ringraziare pubblicamente chi ha concepito e organizzato Flotilla, che ha aperto una strada di coraggio e consapevolezza — ha dichiarato il segretario generale Maurizio Landini intervenendo a Roma per lo sciopero generale —. Non ci fermeremo finché il problema non sarà risolto e finché il governo Netanyahu non sarà fermato”.
La CGIL sottolinea che la decisione di proclamare lo sciopero generale nasce dalla convinzione che in questo momento “vengono prima la fratellanza, l’umanità, il non voltarsi dall’altra parte di fronte al genocidio e alla logica della guerra”.
“Ci sono momenti in cui serve la dignità di fare cose che non sai come andranno a finire, ma sai già che se non le fai è finita prima ancora di cominciare. Questo coraggio deve diventare collettivo”, ha aggiunto Landini, ribadendo che il governo israeliano ha violato il diritto internazionale e che i cittadini italiani mobilitati per la pace meritano protezione e sostegno, non accuse.
Lo sciopero, ha ricordato la CGIL, è anche una battaglia per affermare una democrazia fondata sulla solidarietà, sulla giustizia sociale e sulla libertà dei popoli. “Non esistono diritti, non esiste dignità se non c’è pace. La vera sicurezza non è aumentare la spesa per le armi ma investire nella sanità pubblica, nella scuola, nel lavoro e nella redistribuzione della ricchezza”.
Una delle novità più significative di questa stagione è la straordinaria mobilitazione giovanile. “I giovani ci chiedono un futuro diverso: non precarietà e guerra, ma pace, giustizia e possibilità di realizzarsi. È da loro che è partita la mobilitazione contro la guerra e il genocidio, e da loro dobbiamo imparare”.
La CGIL conferma la volontà di proseguire il percorso di mobilitazione con le iniziative già in programma: il 4 ottobre a Roma, la marcia Perugia-Assisi del 12 ottobre e la manifestazione nazionale del 25 ottobre in piazza San Giovanni, sempre a Roma.