"Il primo maggio è una festa ma se pensiamo alla situazione che c'è, ai livelli di precarietà, di povertà, al fatto che si continua a morire sul lavoro, non cè nulla da festeggiare. E' il momento di mobilitarci per cambiare la situazione". Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, dal palco ai Fori Imperiali a Roma per il Primo Maggio, sotto lo slogan "Uniti per un lavoro sicuro", ricordando "innaniztutto che il Primo maggio festa del lavoro non ce lo ha regalato nessuno, è stato una conquista. I diritti non ce li ha regalati nessuno".
"L'obiettivo - ha ribadito Landini - è che nessuno deve più morire sul lavoro. Non è il momento della propaganda ma di affrontare seriamente la questione. C'è da tempo una piattaforma di Cgil, Cisl Uil sulla sicurezza e va aperta una vera trattativa. Quando si parla dei soldi dell'Inail, quei soldi sono già stanziati, non ci possono vendere due volte la stessa cosa, e sono i soldi dei lavoratori. Comunque è il momento di aumentare la spesa nella sanità, nei controlli, non è il momento di aumentare la spesa per le armi. Non abbiamo bisogno di armarci ma di tutelare la salute e sicurezza. Basta ipocrisie, se non si investe, si continuerà a morire. Finché salute e sicurezza verranno considerate un costo, si continuerà a morire. Al centro bisogna mettere la persona, non il profitto".
La Cgil andrà alla convocazione dei sindacati a Palazzo Chigi dell'8 maggio in tema di sicurezza sul lavoro, "ma se il confronto sarà finto e se non verrà aperta una vera trattativa, si aprirà una fase di mobilitazione e di sostegno della piattaforma unitaria che abbiamo presentato a questo governo due anni fa e anche ai precedenti e che non è mai stata presa in considerazione".
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