“C’è una vera e propria truffa ai danni dei lavoratori e dei pensionati”, denuncia il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, commentando ad Agorà su Rai3  le misure fiscali adottate dal Governo.

“Negli ultimi tre anni – spiega Landini – i lavoratori e i pensionati hanno pagato 25 miliardi di euro in più di tasse a causa del cosiddetto fiscal drag, cioè del drenaggio fiscale che scatta quando, aumentando i redditi lordi, non vengono rivalutati automaticamente detrazioni e scaglioni Irpef. In pratica, si entra in uno scaglione più alto e in tasca arriva meno, senza che nessuno lo dica apertamente”.

Il leader della Cgil sottolinea come “questo meccanismo abbia consentito allo Stato di incassare miliardi in più da chi paga già regolarmente le tasse. Un lavoratore con un reddito lordo di 30 o 31 mila euro ha versato oltre 2.000 euro di tasse aggiuntive, e ora il Governo prova a restituirgli appena 40 euro all’anno con la riduzione dell’Irpef. È inaccettabile”.

“La verità – prosegue Landini – è che si aumentano le tasse a lavoratori e pensionati senza che nessuno se ne accorga. Tutti riconoscono che il fiscal drag penalizza duramente il lavoro dipendente, ma non si interviene per correggere la distorsione. Noi lo avevamo chiesto anche ai precedenti Governi, da Draghi a Conte, ma la risposta è sempre stata la stessa: nessuna rivalutazione automatica degli scaglioni”.

“Chiediamo con forza – conclude Landini – che il Governo restituisca i 25 miliardi sottratti e introduca un meccanismo automatico che rivaluti detrazioni e scaglioni Irpef per tutti i lavoratori e i pensionati. È una questione di giustizia fiscale e rispetto per chi contribuisce davvero al Paese”.

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