Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, intervenendo alla festa del Fatto Quotidiano, ha espresso forte preoccupazione per le richieste dell’Europa in materia di incremento della spesa militare. “Sono assolutamente preoccupato di quello che sta avvenendo”, ha dichiarato, sottolineando che il sindacato è già al lavoro per organizzare iniziative di protesta: “Noi stiamo discutendo in queste ore in questi giorni e sicuramente partiremo con delle mobilizzazioni già nel mese di ottobre”.

Alla domanda su un possibile nuovo sciopero, Landini non ha escluso questa ipotesi: “Non escludiamo nulla”. Ha inoltre ribadito che la contrarietà al riarmo si intreccia con una visione più ampia: “Per quello che ci riguarda il tema oggi del no alla guerra, il tema della pace e del non riarmo sta assieme alla necessità di un diverso modello di sviluppo e anche di una politica sul lavoro che abbia altre caratteristiche”.

Il leader della Cgil ha poi richiamato l’attenzione sulla necessità di politiche pubbliche e investimenti mirati: “Ci sono una serie di attività e di settori in cui sarebbero necessari non solo maggiori investimenti da parte delle imprese, ma anche un intervento diretto pubblico nell'economia”.

Infine, ha criticato l’impegno assunto dal governo con Bruxelles di ridurre il debito e mantenere la spesa pubblica sotto l’1,5% del Pil: “Questa cosa significa prevedere degli ulteriori tagli. Se poi pensiamo che in Europa e anche l’Italia si è impegnata a dover aumentare la spesa per le armi, in realtà l’unica possibile spesa che possono aumentare seppur in deficit è la spesa per armi, il che significa un taglio dei servizi pubblici, della sanità, della scuola e significa la totale assenza di politiche industriali sui settori strategici che un paese industriale, se vuole continuare a essere industriale, deve avere”.

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