E' di ieri la notizia dell’aggiudicazione da parte del raggruppamento Inwit-Tim-Vodafone del secondo bando di gara previsti per la concessione di contributi pubblici nell’ambito del Piano “Italia 5G”.
Si tratta del bando che prevede la realizzazione di reti 5G nelle zone prive di copertura (aree bianche), che nei mesi scorsi era andato deserto e che era stato dunque riformulato il 20 maggio2022.
La procedura, finanziata dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, è stata vinta con contributo complessivo di 345,7 milioni a fronte di un base di gara di 567 milioni e riguarda i seguenti 6 lotti:

Per questi dovranno essere realizzate nuove infrastrutture di rete idonee a fornire servizi mobili con velocità
di trasmissione di almeno 150 megabit al secondo in downlink e 30 Mbit/s in uplink, con obbligo di fornire
l'accesso all'ingrosso ai concorrenti.
Va evidenziato il fatto che anche in questa seconda versione del bando di gara si sono registrate difficoltà nel reperimento di offerte da parte degli operatori, tanto che l'offerta del raggruppamento temporaneo di imprese, che vede Inwit (la società delle torri di telecomunicazione) nel ruolo di mandataria, ha rappresentato l'unica in campo.

A fronte di questa difficoltà nel reperire operatori che volessero investire nelle aree a fallimento di mercato,
la nuova procedura ha dunque ridotto i vincoli di copertura al 40% di quanto precedentemente previsto (con aree da coprire ridotte da 2.403 a 1.201).
Inoltre, anche il valore del contributo pubblico è stato abbassato da 947 a 567 milioni, mentre è stata invece
confermata la percentuale massima dell'aiuto pubblico, fissata al 90%.
Si tratta di un ulteriore elemento che conferma tutta la fragilità e l’inadeguatezza di un piano che anziché
orientare in direzione degli interventi indispensabili per le aree più svantaggiate del Paese, chiede al mercato di scegliere dove e quanto investire.
Sempre il 28 giugno 2022. inoltre, il cda di Infratel ha proposto l'aggiudicazione a Tim-Fibercop, per 65
milioni, anche del quindicesimo e ultimo lotto (Province autonome di Bolzano e Trento) del bando relativo al
“Piano Italia 1 giga”
che era (anche questo) andato deserto.

Tim e Fibercop erano state le uniche a presentare offerte per 14 dei 15 lotti relativi al suddetto Piano,
aggiudicandosene rispettivamente 6 e 8. Nessuna offerta era invece pervenuta per il quindicesimo lotto, che oggi si vedono assegnate direttamente.
Per le ragioni sopra citate è evidente che risulta poco condivisibile l’entusiasmo con cui il Ministro Colao da
un giudizio positivo di quanto fino ad ora determinatosi. Evidenziare il fatto che a fronte dell’assegnazione di
5 miliardi, si è determinato un risparmio rispetto agli importi previsti inizialmente a gara di circa 1,4 miliardi
non è di per se un fatto positivo, se a questo corrisponde la scelta di lasciare indietro ampie parti del Paese.
Le scelte che si compiono oggi avranno impatti determinanti sul futuro economico e sociale del Paese e
quello che purtroppo si vede già con chiarezza è che si sta perdendo un occasione unica, come quella offerta dal PNRR, per dare una spinta decisa verso la modernizzazione di quelle aree che sono più in sofferenza.
In questo scenario, il silenzio assordante della politica e l’assenza di qualsiasi forma di dibattito pubblico su
questi temi pesa particolarmente.
Per questa ragione vi rinnoviamo l’invito a mantenere un presidio attento e costante, alimentando il più
possibile forme di coinvolgimento politico e di dibattito pubblico riguardo alle ricadute che queste scelte
avranno sullo sviluppo dei territori.