Il 22 aprile 2022 sono state assegnate le risorse per i Piani Urbani Integrati selezionati e presentati dalle Città Metropolitane, in attuazione della linea progettuale «Piani Integrati - M5C2 – Investimento 2.2» del PNRR. La titolarità del programma è del Ministero dell'Interno. I progetti si riferiscono ad interventi di valore non inferiore a 50 milioni di euro e riguardano investimenti volti al miglioramento di ampie aree urbane degradate, per la rigenerazione e la rivitalizzazione economica, con particolare attenzione alla creazione di nuovi servizi alla persona e alla riqualificazione delle infrastrutture.
Gli ambiti applicativi sono molteplici e le scadenze previste dovranno vedere un forte impegno delle amministrazioni locali coinvolte per la realizzazione degli interventi e l’utilizzo degli investimenti.
Queste le scadenze previste: 30 giugno 2023 per l’aggiudicazione dei lavori; 30 settembre 2024 per la realizzazione di almeno il 30% dei lavori; 30 giugno 2026 per l’ultimazione lavori, in linea con il termine di conclusione del PNRR.

Le risorse ammontano a 2.493,79 milioni di euro per il periodo 2022-2026 (125,75 milioni di euro per il 2022, 125,75 milioni per il 2023, 632,65 milioni per il 2024, 855,12 milioni per il 2025 e 754,52 milioni per il 2026), integrate per gli anni dal 2021 al 2024 con le risorse previste dal Fondo Complementare che ammontano a 210 milioni di euro (80 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021 e 2022, 30 milioni per il 2023 e 20 milioni per il 2024).
I 31 Piani Urbani Integrati riguardano: Bari (PUI 1 e 2), Bologna (3), Cagliari (4), Catania (5 e 6), Firenze (7, 8), Genova (9), Messina (10, 11), Milano (12, 13, 14, 15), Napoli (16, 17, 18, 19, 20, 21), Palermo (22), Reggio Calabria (23), Roma (24, 25 , 26, 27 , 28), Torino (29, 30), Venezia (31).

I Piani Urbani Integrati si inseriscono nel tema della coesione territoriale attraverso interventi di trasformazione, rigenerazione e recupero di aree urbane che caratterizza trasversalmente molte missioni in cui si articola il PNRR. Per il raggiungimento di tale obiettivo, tuttavia, in relazione soprattutto alle esigenze dei territori e degli ambiti coinvolti, si rileva la carenza di necessari processi partecipativi delle comunità, funzionali a processi di sviluppo locale, del resto inevitabile vista la ristrettezza dei termini previsti dai bandi.

→ Piani Urbani Integrati finanziati

 

Nella Gazzetta Ufficiale dell'11 maggio è stato pubblicato il decreto del Ministero del Lavoro che contiene la ripartizione delle risorse pari a 200 milioni di euro fra 37 comuni italiani, in attuazione della linea progettuale «Piani urbani integrati - Superamento degli insediamenti abusivi per combattere lo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura - M5C2 – Investimento 2.2a».
L’intervento fa parte del piano strategico contro il caporalato in agricoltura e la lotta al lavoro sommerso e punta su progetti che possano combattere gli insediamenti illegali in agricoltura. Le amministrazioni locali saranno supportate nella creazione di piani d'azione per fornire soluzioni abitative dignitose per i lavoratori del settore agricolo.

L’assegnazione a ciascun comune è calcolata aggiungendo ad una quota fissa, pari ad 1 milione, una quota variabile correlata al numero di presenze di cittadini stranieri sul territorio. Saranno successivi provvedimenti ad indicare le procedure per l’assegnazione delle risorse e le modalità per la
presentazione e approvazione delle progettazioni degli interventi. La direzione generale dell’immigrazione e delle politiche di integrazione, in coordinamento con l’Unità di missione PNRR del Ministero del Lavoro, si occuperà di monitorare l’avanzamento degli interventi, riservandosi la facoltà di rivedere il riparto delle risorse in caso di modifiche significative del contesto di riferimento e di ritardi nell’attuazione degli interventi programmati.

→ Comuni assegnatari per il superamento degli insediamenti abusivi in agricoltura

Di seguito riportiamo anche il Rapporto pubblicato dal MIMS con le schede e le prime evidenze sul PINquA, Il Programma Innovativo per la Qualità dell'Abitare, relativo a 159 progetti selezionati con un finanziamento di 2,8 mld miliardi di euro.
Nei 159 progetti finanziati, circa 1,3 milioni di mq di superficie residenziale vengono coinvolti nella riqualificazione/nuova edificazione di 16,5 mila unità abitative, per il 40% nelle regioni del Nord (circa 6,6 mila), dove incidono particolarmente gli interventi nella regione Lombardia (2,5mila u.a.). Le unità abitative realizzate garantiranno, secondo quanto riportato dal MIMS, un accesso calmierato. Il rapporto evidenzia che in Italia si è assistito a un graduale aumento delle famiglie che vivono in condizioni di povertà, secondo le stime dell’Istat, circa due milioni, con un’incidenza passata dal 2,5% del 2005 al 7,7% del 2020 (nel Mezzogiorno, l’incidenza è pari al 9,4%) Si sottolinea come “delle due milioni di famiglie povere in Italia il 43,1% (866mila) è in affitto. In media, una famiglia in condizione di povertà assoluta ha un’incidenza sul totale delle spese familiari pari al 35,9%”. Rispetto all’obiettivo del programma di affrontare il disagio abitativo, gli interventi riguardano in realtà forme di social housing e non edilizia pubblica, necessari per rispondere alle condizioni di aumento della povertà.

→ Rapporto del MIMS sul PINquA