Il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha convocato le Organizzazioni sindacali (CGIL, CISL, UIL, CONFSAL, UGL) per discutere di Fondo Sanitario Nazionale, CCNL sanità pubblica e privata, integrazione Ospedale Territorio e relazione PNRR. Per la CGIL oltre al segretario generale Maurizio Landini erano presenti la segretaria confederale Daniela Barbaresi e la segretaria generale FP Cgil Serena Sorrentino


→ Dichiarazioni rilasciate da Landini al termine dell'incontro

 

 


 

In apertura, nella premessa generale, il Ministro ha dichiarato che obiettivo dell’incontro è quello di avviare un dialogo produttivo e soprattutto per ascoltare le proposte delle organizzazioni sindacali. Ha sottolineato come la salute sia un tema di massima importanza per i cittadini, nonché parte significativa della spesa pubblica, evidenziando però che il cambiamento deve passare per processi di efficientamento della spesa (sarebbe stato invece più utile ascoltare anche la volontà del Governo di fare investimenti) e per una riforma strutturale che intende attuare per migliorare il sistema sanitario nel suo complesso.

Entrando nel merito, sul primo punto relativo al Fondo Sanitario Nazionale, il Ministro Schillaci ha dichiarato che non è pensabile che il nuovo Governo possa recuperare in poco tempo tutti i tagli. Ha poi rimarcato come il FSN deve essere aumentato ma è altrettanto necessario che le risorse vadano spese bene, e usate per premiare chi lavora nel sistema pubblico, senza comunque indicare strumenti e coperture economiche.

Sul tema dei CCNL, il Ministro ha dichiarato che sta lavorando per individuare le risorse da mettere a bilancio per il rinnovo dei contratti della sanità pubblica, senza comunque indicare obiettivi e tempi, e che intende aprire un tavolo per favorire il rinnovo dei contratti privati.

Per quanto riguarda il PNRR e il tema dell’integrazione ospedale e territorio il Ministro ha dichiarato di voler “mettere insieme” i Decreti 70/2015 e 77/2022 e rafforzare la medicina territoriale, tanto che starebbe già lavorando con i Medici di Medicina Generale per una riforma di sistema (che non ci ha mai visti coinvolti), obiettivi rimasti generici e privi di tempistiche certe.

Il Ministro ha poi ammesso la necessità di immettere nel Servizio Sanitario Nazionale nuovo personale, salvo poi non indicare né con quali risorse, né in che modo, se non quello di ricorrere all’orario aggiuntivo per medici o infermieri.

Nell’incontro abbiamo ribadito le rivendicazioni contenute nelle nostre piattaforme ed in particolare abbiamo evidenziato la necessità di affrontare con urgenza i nodi critici che attanagliano la sanità e il diritto delle persone alla salute in un quadro in cui sono aumentate le criticità: liste d’attesa, aumento del ricorso alla spesa di tasca propria, rinuncia alle cure anche per ragioni economiche, difficoltà dei cittadini a curarsi, non autosufficienza. Abbiamo evidenziato anche il tema della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e dei tagli che hanno colpito anche il sistema della prevenzione e della medicina del lavoro. Abbiamo sottolineato l’assoluta necessità di rafforzare e riformare l’assistenza territoriale richiamando i limiti del DM/77/22 e denunciando, tra le diverse carenze, la grave situazione in cui versano i servizi per la salute mentale ed i consultori familiari.

Abbiamo richiesto di aumentare la spesa sanitaria, superando l’impostazione contenuta nel DEF 2023 nel quale si programma una pesante riduzione della spesa in rapporto al PIL; abbiamo rivendicato risorse per rinnovare i contratti nazionali del settore pubblico e la necessità di rinnovare i contratti del settore privato, a fronte di un aumento dell’inflazione stimata dal Governo per il triennio 2022-2024 del 18%; abbiamo posto la necessità di un piano straordinario di assunzioni, ma su tutti questi temi non ci sono state risposte.

Nessuna risposta, se non la generica disponibilità ad aprire altri tavoli ai quali intendiamo comunque essere presenti, ma per noi è importante rimarcare che chiediamo un confronto serio e non solo occasioni in cui essere semplicemente ascoltati; vogliamo che si apra una vera trattativa per cambiare le condizioni a partire dalla necessità di aumentare le risorse per il sistema sanitario pubblico, per le assunzioni di nuovo personale, per rinnovare i contratti, per abbattere le liste d’attesa. Non siamo disponibili né accettiamo la progressiva privatizzazione della salute e della sanità.

Nessuna risposta neanche sul tema della salute e sicurezza sul lavoro, dopo anni in cui i tagli hanno colpito anche i servizi di prevenzione e medicina del lavoro.

Nessuna risposta sulla situazione riguardante il reale stato di avanzamento del PNRR e su quali modifiche e/o integrazioni si intendono presentare alla Commissione Europea.

Abbiamo colto l’occasione per ribadire la nostra totale contrarietà al progetto di autonomia differenziata definito dal Governo (già adesso ci sono nel nostro Paese fortissime diversità e diseguaglianze territoriali), e la necessità di una riforma fiscale improntata sull’equità e sulla progressività, esattamente l’opposto della flat tax, necessaria per il finanziamento del sistema sanitario pubblico.

La valutazione complessiva è di un incontro deludente in quanto ai temi da noi posti non è stata data alcuna risposta a partire dalla questione dell’aumento delle risorse da investire per estendere la sanità pubblica e la presa in cura delle persone. Il Ministro si è limitato a proporre due incontri nel mese di luglio (uno sui contratti della sanità privata, scaduti da tempo, e uno sui temi più generali).

L’esito dell’incontro con il Governo conferma le ragioni per scendere in piazza sabato 24 giugno e manifestare per il diritto alla salute e alla difesa, rilancio e rafforzamento della sanità pubblica, insieme ad una rete di associazioni laiche e cattoliche che ha già superato il numero di 80 e si sta estendendo. 

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