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Il Decreto-legge recante “Misure urgenti per la tutela e la sicurezza sui luoghi di lavoro” varato il 28 ottobre dal Consiglio dei Ministri, non incide in alcun modo sul modello di impresa che produce stragi continue attraverso precarietà, subappalti a cascata, mancato rispetto dei CCNL, compressione di costi e di diritti. Ciò mentre attraverso una norma della legge annuale per le PMI si deresponsabilizzano le imprese committenti sulle condizioni di lavoro nella filiera del tessile.
Il Decreto dà parziali risposte anche su temi da noi a lungo sollevati, con una caratteristica di fondo: la grandissima maggioranza degli interventi, tutti finanziati dall’INAIL, sono a favore delle imprese anche per adempiere obblighi di legge e sono immediatamente operativi; quelli a favore dei lavoratori e delle lavoratrici hanno bisogno di decreti attuativi e di essere riempiti di contenuti attraverso un percorso contrattuale o rivendicando ulteriori interventi legislativi.
Con questi limiti:
- Sono positivi gli interventi sui contributi in agricoltura e a sostegno del lavoro agricolo di qualità;
- Bene l’introduzione del badge di cantiere in edilizia e in altri ambiti ad alto rischio da individuare, ma con una forte mancanza: si introduce il tesserino di riconoscimento anti contraffazione e che indica solo il percorso formativo del lavoratore tracciato nella piattaforma SIISL ma manca totalmente quanto già introdotto con importanti accordi sindacali sugli orari di presenza in cantiere e sull’applicazione dei contratti, ad esempio;
- Si inaspriscono le multe per le imprese sprovviste di patente a crediti che però continuiamo a valutare strumento inefficace (ci risulta allo stato due patenti revocate) che ha moltiplicato gli affari dei consulenti del lavoro per gli adempimenti burocratici e certificati di esenzione. Servirebbe invece un provvedimento per una vera qualificazione delle imprese che consideri competenze acquisite, mezzi e rispetto dei diritti dei lavoratori. Non c’è nulla per contrastare il mercato di falsi certificati di formazione e il dumping contrattuale.
- Positivo l’ampliamento dell’organico degli ispettori dell’INL e del nucleo carabinieri per la tu-tela del lavoro, ma i numeri rimangono ridotti e non riguardano il sistema delle ASL/Regioni.
- Vengono trasferiti 35 mln di euro dal bilancio Inail al bilancio dello Stato per una campagna di divulgazione ed informazione sulla cultura della sicurezza sul lavoro anche a riguardo di sistemi innovativi e tecnologici i cui contorni sono però molto vaghi.
Con le stesse risorse viene individuata un’azione formativa nei confronti dei Rls nelle loro varie forme concordata con le organizzazioni dei lavoratori e dei datori di lavoro comparativamente più rappresentativi. Non c’è risposta invece alle nostre richieste di rafforzare il ruolo dei rappresentanti alla sicurezza rendendo esigibile l’accesso a tutta la documentazione essenziale a cominciare dal DVR e di sostenere la diffusione degli RLS di sito facilitando la messa a disposizione delle agibilità necessarie.
- In accordo con altri provvedimenti in via di definizione, viene previsto l’impiego di risorse INAIL presso fondi interprofessionali per la formazione su SSL senza però quantificazione e definizione di argomenti e platea di riferimento. Questo tema è già all’attenzione del tavolo Cgil, Cisl, Uil e Confindustria con riferimento alle micro imprese.
- Sono previsti interventi INAIL rivolti alle micro, piccole e medie imprese per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale caratterizzate da tecnologie innovative e sistemi intelligenti. Attraverso questo canale verranno finanziati anche DPI obbligatori. Su questa materia riteniamo sia urgente aprire una revisione alla luce delle innovazioni tecnologiche degli strumenti obbligatori per garantire la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori.
- Positivo che si promuova campagne informative e progetti formativi per la diffusione della cultura della salute e sicurezza sul lavoro nelle scuole nell’ambito dell’insegnamento dell’educazione civica. Ma non c’è l’istituzione di percorsi di studio curricolari e utili alla sicurezza sul lavoro.
Positiva l’istituzione della copertura Inail anche per il tragitto casa lavoro degli studenti impegnati in esperienze di alternanza scuola lavoro.
- Positiva la concessione delle borse di studio ai superstiti dei caduti sul lavoro ma la nostra richiesta è ben più ampia: gratuito patrocinio, liquidazione somme previsionali, procura unica soprattutto per evitare le prescrizioni.
- Risponde ad una nostra richiesta che verranno pagate a Uni le tariffe per rendere pubblica-mente consultabili le norme tecniche; ciò sarà utile ad aziende e Rls.
- Positiva l’assunzione a tempo indeterminato dei medici a tempo determinato dell’Inail. E’ anche responsabilità della totale inadeguatezza del numero dei medici INAIL sul territorio il mancato riconoscimento di tante malattie professionali.
- Vengono erogati finanziamenti alle imprese che adottano e implementano modelli organizzativi avanzati di gestione della sicurezza (MOG) e di tracciamento dei mancati infortuni.
Queste sono le prime osservazioni in merito al Decreto. Ovviamente sarà necessario ribadire le nostre rivendicazioni nel percorso di approvazione e contemporaneamente tenere attenzionato il rischio di un cambiamento della governance dell’INAIL. Infatti, mentre è positivo che le risorse vengano utilizzate e non accumulate, non era mai stato usato in maniera così sistematica il bilancio dell’INAIL, scavalcando di fatto il sistema duale composto da organi esecutivi di gestione e dal consiglio di indirizzo e vigilanza con le parti sociali.






