Di seguito riportiamo il testo della memoria consegnata dalla Cgil in audizione sul ddl 1706 (d-l n. 159/2025 - sicurezza lavoro e protezione civile) presso la 10ª Commissione (Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) del Senato della Repubblica, martedì 11 novembre 2025. 


Premessa
Il Decreto-legge recante “Misure urgenti per la tutela e la sicurezza sui luoghi di lavoro” varato il 28 ottobre dal Consiglio dei Ministri, non incide in alcun modo sul modello di impresa che produce infortuni e soprattutto gravi perdite di vite umane in modo continuo come effetto della precarietà dilagante dei rapporti di lavoro, dei subappalti a cascata, del mancato rispetto dei CCNL, della compressione dei costi e dei diritti. Ciò mentre attraverso una norma della legge annuale per le PMI il governo deresponsabilizza le imprese committenti sulle condizioni di lavoro nella filiera del tessile, un settore chiave per l’economia italiana.
Si può osservare quindi che rimangono irrisolti molti dei nodi cruciali delle problematiche della SSL in Italia, a cominciare dalla qualificazione delle imprese, ai meccanismi che impediscono la responsabilità solidale nella filiera produttiva in relazione agli appalti.
Il Decreto dà parziali risposte a temi da noi a lungo sollevati, con una caratteristica di fondo: la grandissima maggioranza degli interventi, tutti finanziati dall’INAIL, sono a favore delle imprese anche per adempiere obblighi di legge e sono immediatamente operativi; quelli a favore dei
lavoratori e delle lavoratrici hanno bisogno di decreti attuativi e di essere riempiti di contenuti attraverso un percorso contrattuale o rivendicando ulteriori interventi legislativi.
Come confederazione saremo ovviamente pronti a partecipare con la massima attenzione ai percorsi di attuazione del provvedimento.
Le quantità economiche previste ad esempio all’art.1 c1 e 2 (anche se non quantificate se non in interventi sulla stampa) andranno ad impattare il bilancio INAIL 2026, che già è stato gravato da impegni per investimenti immobiliari diretti e indiretti stabiliti dallo stesso governo negli scorsi mesi.
Il governo stesso ha usato in maniera sistematica il bilancio dell’INAIL per perseguire le proprie finalità, bypassando però il sistema di governo duale dell’istituto, costituito dagli organi esecutivi e di gestione e da quello di indirizzo e vigilanza.
C’è da chiedersi se questa strategia (che sul piano degli investimenti è già ad esempio prevista nelle quantità fino al bilancio 2028) sarà strutturale costituendo un mezzo per abbattere gli avanzi ormai presenti ogni anno nello stesso bilancio Inail o questa prefiguri uno smantellamento di fatto del sistema duale che poi sta eventualmente seguito da interventi normativi concreti.
Da notare che la quasi totalità degli interventi finanzianti da Inail sono a favore delle imprese financo coprendo costi che la legislazione assegna direttamente alle aziende (ad esempio quelli per i DPI).
La riduzione dei premi alle aziende “virtuose” (non meglio identificate) prevista all’art. 1 non è necessariamente una azione di prevenzione, poiché è ancora molto diffuso purtroppo il fenomeno della mancata denuncia degli accadimenti da parte delle aziende e anche dei lavoratori soprattutto quelli altamente ricattabili a causa delle loro condizioni individuali; questo vale anche per la riduzione dei premi in agricoltura.
Appaiono invece teoricamente positive le norme sulla programmazione della vigilanza dell’INL per il rilascio della patente a punti nelle aziende in subappalto sia nel pubblico che nel privato. La norma rischia, infatti, di rappresentare solo una petizione di principio, in quanto al legislatore sembra sfuggire l’inesistenza di una banca dati specifica di mappatura degli appalti e, ancor di più, dei subappalti esistenti. Ciò di cui il sistema degli organi di vigilanza dispone è rappresentato dall’invio - all’ASL e all’Ispettorato del lavoro territorialmente competenti - della notifica preliminare di cantiere, documento che non contiene, però, la precisa indicazione della presenza di appalti e/o subappalti.
Quindi, ciò che sarebbe finalmente utile fare – sia per avere pienamente contezza dell’uso sistematico di appalti e subappalti nel sistema economico del Paese, sia per facilitare tutte le attività di verifica e di ispezione dovrebbe essere la realizzazione di una banca dati nazionale degli appalti, che sia a disposizione di tutti gli enti pubblici coinvolti a vario titolo nelle attività di verifica.
Occorrerebbe anche che gli organi di vigilanza comunichino agli altri enti interessati gli esiti della vigilanza in materia di appalti e subappalti, così da creare finalmente quel circuito virtuoso nel coordinamento e nella programmazione della vigilanza che tuttora sembra mancare.
A questo proposito va poi aggiunto come l’INL non abbia la dotazione organica per esercitare questo ruolo (anche nonostante l’incremento determinato nel decreto in oggetto), che il Decreto-legge in esame continua a non intervenire su come rendere più attrattivo l’Ispettorato, a fronte delle
numerosissime rinunce alla presa di servizio registrate in questi anni e che non sia ovviamente l’unica agenzia ispettiva esistente.
Potenzialmente positiva la norma sulla consegna obbligatoria di lavoratori edili del badge di cantiere. Anche questa norma è però da attuare con un decreto interministeriale, pur ascoltando le parti sociali, che ne fissi le modalità concrete.
Purtroppo, e questo vale per molte delle norme introdotte nel presente decreto, si osserva che molte volte in passato, per intere parti dell’81/08 non sono stati mai fatti i decreti attuativi.
Ancora una volta, e questo a proposito di cultura della sicurezza, non si risponde alle richieste di istituzione di percorsi di studio curricolari e utili sulla sicurezza sul lavoro: non bastano azioni formative generiche solo nelle ore di educazione civica.
Un decreto-legge in materia di salute e sicurezza che presenta quindi contenuti insufficienti, che non affronta nodi rilevanti e che non accoglie le nostre richieste, a partire dalla necessità di istituire una Procura Nazionale che si occupi di reati in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
Nel merito:
• bene l’introduzione del badge di cantiere in edilizia e in altri ambiti ad alto rischio da individuare, ma con una forte mancanza: si introduce il tesserino di riconoscimento anticontraffazione e che indica solo il percorso formativo del lavoratore tracciato nella piattaforma SIISL, manca totalmente, ad esempio quanto già introdotto con importanti accordi sindacali sulla
rilevazione delle presenze in cantiere, sulle ore lavorate e sui contratti applicati sottoscritti dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative sul piano nazionale; manca il rapporto con gli EEBB di settore;
Inoltre si prevede il badge solo per i lavoratori dipendenti (da specificare anche somministrati e lavoratori in distacco) invece dovrebbe essere previsto per tutti i soggetti presenti in cantiere compresi gli autonomi.
• si inaspriscono le multe per le imprese sprovviste di patente a crediti che però continuiamo a valutare strumento inefficace (ci risultano allo stato solo due patenti revocate) che ha moltiplicato gli affari dei consulenti del lavoro per gli adempimenti burocratici e certificati di esenzione.
Servirebbe invece un provvedimento per una vera qualificazione delle imprese che consideri competenze acquisite, mezzi e rispetto dei diritti dei lavoratori. Non c’è nulla poi per contrastare il mercato di falsi certificati di formazione e il dumping contrattuale.
• positivo l’ampliamento dell’organico degli ispettori dell’INL e del nucleo carabinieri per la tutela del lavoro, ma i numeri rimangono ridotti, rischiano di restare solo sulla carta se non si rende realmente più attrattivo l’INL e non riguardano il sistema delle ASL/Regioni, che presenta scoperture in organico sempre più allarmanti.
• vengono trasferiti 35 mln di euro dal bilancio Inail al bilancio dello Stato per una campagna di divulgazione ed informazione sulla cultura della sicurezza sul lavoro anche a riguardo di sistemi innovativi e tecnologici i cui contorni sono però molto vaghi. Con le stesse risorse viene individuata un’azione formativa nei confronti dei Rls nelle loro varie forme concordata con le organizzazioni dei lavoratori e dei datori di lavoro comparativamente più rappresentativi. Non c’è risposta invece alle nostre richieste di rafforzare il ruolo dei rappresentanti alla sicurezza rendendo esigibile l’accesso a tutta la documentazione essenziale a cominciare dal DVR e di sostenere la diffusione degli RLS di sito facilitando la messa a disposizione delle agibilità necessarie.
• in accordo con altri provvedimenti in via di definizione, viene previsto l’impiego di risorse INAIL presso fondi interprofessionali per la formazione su SSL senza però quantificazione e definizione di argomenti e platea di riferimento. Questo tema è già all’attenzione del tavolo Cgil, Cisl, Uil e Confindustria con riferimento alle micro imprese.
• sono previsti interventi INAIL rivolti alle micro, piccole e medie imprese per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale caratterizzate da tecnologie innovative e sistemi intelligenti.
Attraverso questo canale verranno finanziati anche DPI obbligatori. Su questa materia riteniamo sia urgente aprire una revisione alla luce delle innovazioni tecnologiche degli strumenti obbligatori per garantire la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori.
• positivo che si promuova campagne informative e progetti formativi per la diffusione della cultura della salute e sicurezza sul lavoro nelle scuole nell’ambito dell’insegnamento dell’educazione civica. Ma non c’è l’istituzione di percorsi di studio curricolari e utili alla sicurezza sul lavoro.
Positiva l’istituzione della copertura Inail anche per il tragitto casa lavoro degli studenti impegnati in esperienze di PTCO (ex alternanza scuola lavoro).
• positiva la concessione delle borse di studio ai superstiti dei caduti sul lavoro ma la nostra richiesta è ben più ampia: gratuito patrocinio, liquidazione somme previsionali, procura unica soprattutto per evitare le prescrizioni.
• risponde ad una nostra richiesta che verranno pagate a Uni le tariffe per rendere pubblicamente consultabili le norme tecniche; ciò sarà utile ad aziende e Rls.
• positiva l’assunzione a tempo indeterminato dei medici a tempo determinato dell’Inail, anche come esito della mobilitazione che la FP CGIL aveva avviato e che aveva portato alla proclamazione di uno sciopero, revocato proprio a seguito dell’emanazione della norma in esame.
E’ anche responsabilità della totale inadeguatezza del numero dei medici INAIL sul territorio il mancato riconoscimento di tante malattie professionali, comprese quelle derivanti dai cambiamenti climatici.
• vengono erogati finanziamenti alle imprese che adottano e implementano modelli organizzativi avanzati di gestione della sicurezza (MOG) e di tracciamento dei mancati infortuni.
• è necessario e urgente una mappatura della presenza di amianto negli edifici pubblici e privati e contestuale obbligo di bonifica.

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