PERCHÉ? 1- La direttiva Europea in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro

La Direttiva 89/391/CEE del 12 giugno 1989 rappresenta la norma di riferimento a livello europeo, e rientra nella tipologia della legislazione quadro, a cui i Paesi dell’Unione Europea si sono progressivamente adeguati recependone le indicazioni in modo più o meno restrittivo.

Garantire un ambiente di lavoro sano e sicuro ad oltre 270 milioni di lavoratori dell’UE è un obiettivo strategico della Commissione Europea, che collabora per tal fine con gli Stati membri, le parti sociali e con varie istituzioni e organismi dell’Unione Europea. Con la direttiva 89/391/CEE, quindi, il legislatore sovranazionale ha voluto statuire le norme basilari per ridurre i fattori di rischio concernenti le malattie legate alle attività professionali e gli infortuni sui luoghi di lavoro. Prevenire i rischi, e operare per rendere il posto di lavoro un luogo più sicuro e più sano, è fondamentale non solo per migliorare la qualità e le condizioni di lavoro, ma anche per promuovere la competitività sul mercato delle imprese.

In particolar modo, occorre prestare attenzione al contenuto dell’articolo 9, in cui vengono citati i vari obblighi dei datori di lavoro, tra cui:

a) disporre di una valutazione dei rischi per la sicurezza e la salute durante il lavoro, inclusi i rischi riguardanti i gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari;

b) determinare le misure protettive da prendere e, se necessario, l’attrezzatura di protezione da utilizzare;

c) tenere un elenco degli infortuni sul lavoro che abbiano comportato per il lavoratore un’incapacità di lavorare superiore a tre giorni di lavoro;

d) redigere, per l’autorità competente e conformemente alle legislazioni e/o prassi nazionali, relazioni sugli infortuni sul lavoro in cui siano state vittime i suoi lavoratori.

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Denuncia_registro_infortuni_testo_28.4.2016

Ricorso_Ue_registro_infortuni_risposta_Commissione