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In occasione della ‘Giornata Internazionale di Solidarietà con la Palestina’ indetta dalle Nazioni Unite, il 29 novembre si è tenuta la videoconferenza 'Riconoscere lo Stato di Palestina. Pace giusta tra Palestina e Israele' dalla Cittadella di Assisi, che è stata trasmessa in diretta sulle pagine Facebook di Collettiva.it  e delle altre organizzazioni promotrici.Le diciotto sigle promotrici, di cui la Cgil fa parte, lanciano un appello al Parlamento ed al Governo italiano affinché la Repubblica Italiana riconosca formalmente lo Stato di Palestina per la pace giusta tra Palestina ed Israele.“Con il riconoscimento dello stato di Palestina - scrivono nella dichiarazione finale -  come già fatto da 138 su 193 Stati membri delle Nazioni Unite, oltre al Vaticano, entro i confini antecedenti la guerra del 1967 e con Gerusalemme capitale condivisa, si porrà fine all’occupazione, all’isolamento, alle demolizioni ed all’annessione dei territori palestinesi”.“Riconoscendo lo Stato di Palestina e non più la sua annessione unilaterale allo Stato d’Israele, si compie quell’atto che completa il quadro politico indispensabile per la costruzione della pace giusta - proseguono le sigle promotrici -, ponendo fine al conflitto territoriale e delegando alle istituzioni dei due stati la responsabilità di garantire la pace, la convivenza e la sicurezza, con il concreto sostegno e con la cooperazione della comunità internazionale”.“Solo così, con lo stesso status, con il reciproco rispetto, autonomia ed indipendenza, i due Stati potranno sedersi al tavolo del negoziato per il bene reciproco, aprendo la strada della riconciliazione e della convivenza. È questo l'auspicio dichiarato nelle numerose risoluzioni delle Nazioni Unite, ed oggi ribadito dal Segretario generale dell'ONU, nel messaggio per la 43ma Giornata di solidarietà con il popolo palestinese”.“Messaggio che per noi - concludono - si traduce nell’impegno di dialogo e di confronto con le nostre istanze istituzionali affinché l’Italia ritorni ad essere protagonista della pace giusta, della convivenza, della cooperazione e della sicurezza nella regione del Mediterraneo e del Medio Oriente”.