In occasione del prossimo ottantesimo anniversario del bombardamento atomico su Hiroshima e Nagasaki, la CSI ha promosso - insieme ad una trentina di altre organizzazioni sindacali, ambientaliste, pacifiste, femministe e per i diritti economici e sociali - un Appello Globale all’Azione per la Pace, la Democrazia e i Diritti per dare seguito a livello internazionale, agli impegni assunti anche dalla nostra organizzazione in ambito territoriale e nazionale.

L’appello riveste un'importanza strategica perché rappresenta una piattaforma condivisa a livello internazionale, basata su un rinnovato impegno per il multilateralismo, attraverso cui il movimento sindacale, insieme ai movimenti sociali e ambientalisti, affronta in maniera integrata alcune delle principali sfide globali contemporanee.

In un contesto segnato dalla recrudescenza dei conflitti armati, dalla crisi climatica, dalla pressione crescente del debito nei Paesi del Sud globale e dall’aumento delle disuguaglianze economiche e sociali tra Nord e Sud del mondo, l’iniziativa promuove una visione alternativa e sistemica.
Pace, giustizia fiscale, protezione sociale universale, disarmo e transizione ecologica non vengono più considerati temi separati, ma elementi interconnessi di una stessa lotta per la democrazia economica e la dignità delle persone.

In questo senso, l’appello contribuisce a rafforzare la capacità d’intervento del sindacalismo internazionale, non solo nella difesa dei diritti del lavoro, ma anche come attore chiave nella costruzione di un nuovo modello di sviluppo sostenibile, equo e inclusivo.

L’appello invita i governi a mettere al primo posto pace, democrazia, giustizia e diritti umani, anziché profitto e militarismo, e le principali richieste includono:

  • La ratifica universale del Trattato di Proibizione delle Armi Nucleari e disarmo completo.
  • La riduzione della spesa militare globale, con riallocazione di fondi verso servizi pubblici, protezione sociale e contrasto al cambiamento climatico.
  • La riforma fiscale globale coordinata e creazione di un quadro ONU sul coordinamento fiscale internazionale. L’appello sostiene una Convenzione quadro delle Nazioni Unite sulla cooperazione fiscale internazionale.
  • Un meccanismo ONU di conversione giusta che fornisca sostegno finanziario e tecnico ai Paesi che stanno passando da economie dipendenti dall’industria militare a economie incentrate sul welfare, sulle industrie sostenibili e sull’energia pulita.
  • L’Implementazione di salari dignitosi per tutti i lavoratori. In un’epoca di transizioni industriali e tecnologiche senza precedenti e di crescente disuguaglianza, le società rischiano fratture e conflitti. I governi devono garantire lavoro dignitoso, far rispettare i diritti del lavoro e sostenere l’organizzazione sindacale e la contrattazione collettiva, per assicurare salari migliori e condizioni di lavoro eque.
  • L’ estensione universale dei sistemi di protezione sociale, con particolare attenzione a categorie vulnerabili, affinché tutte le persone abbiano accesso all’assistenza sanitaria, all’istruzione, ai sussidi di disoccupazione, alle pensioni e ad altri servizi essenziali.
  • Integrare disarmo e sostenibilità nei piani d’azione per il clima, assicurando che le industrie militari riducano la propria impronta di carbonio e contribuiscano agli obiettivi climatici globali.
  • Riforma delle istituzioni multilaterali, affinché mettano al centro pace e sviluppo umano nei processi decisionali globali