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Nel febbraio 2025, l’assemblea plenaria del Comitato Economico e Sociale Europeo (CESE) ha adottato due pareri ispirati ai rapporti Letta e Draghi, evidenziando la necessità di un quadro normativo più semplice ed equo per garantire la competitività dell’UE.
Attualmente, le imprese che operano oltre i confini nazionali si trovano ad affrontare una frammentazione normativa che genera costi elevati e ostacola la crescita, soprattutto per le piccole e medie imprese (PMI). Secondo Oliver Röpke, presidente del CESE, il mercato unico è essenziale per la prosperità economica dell’Europa, ma rimane incompleto in settori chiave come finanza, energia e servizi digitali.
I pareri del CESE individuano due ostacoli principali alla crescita economica e all’innovazione: la frammentazione del mercato unico e l’eccessiva burocrazia. In questo contesto, Stefano Palmieri, tra i relatori del parere sui rapporti sulla competitività, sottolinea il ruolo centrale della politica di coesione per rafforzare la competitività europea. La scarsa competitività è spesso legata alle disparità territoriali, rendendo le politiche regionali un elemento chiave per uno sviluppo economico più equilibrato.
La razionalizzazione del sistema normativo, però, non deve avvenire a scapito dei diritti dei lavoratori, della sicurezza dei consumatori e della coesione economica e sociale. Per affrontare queste sfide e promuovere una crescita sostenibile, il CESE propone una serie di misure concrete.
- Semplificare le normative senza compromettere gli standard ambientali e sociali.
- Creare una piattaforma unica basata sull’IA per agevolare la reportistica aziendale.
- Armonizzare le regole per ridurre la burocrazia.
- Standardizzare le normative finanziarie tra gli Stati membri e coordinare la politica industriale dell’UE.
- Riformare il Meccanismo UE di adeguamento del carbonio alle frontiere per renderlo più equo e meno oneroso.
L’obiettivo di queste proposte è rafforzare la competitività europea, attrarre investimenti e garantire uno sviluppo economico sostenibile, rimuovendo gli ostacoli che frenano il potenziale del mercato unico.
→ Comunicato stampa in inglese per il parere: EU needs fairer and simpler rules to stay competitive
→ Articolo di Stefano Palmieri: “Non basta essere un grande mercato: l’Europa ha bisogno di una maggiore unione”