La Cgil nazionale e la Cgil Veneto considerano grave, oltre che sbagliato, l'emendamento approvato ieri dal Consiglio regionale del Veneto, che prevede procedure di inumazione, tumulazione o cremazione, in una specifica area cimiteriale dedicata, anche per i "prodotti abortivi o del concepimento" inferiori alle 28 settimane, a prescindere dalla volontà delle donne che hanno scelto o subito un’interruzione di gravidanza.Questa norma interviene in un ambito delicatissimo senza tenere in alcuna considerazione la sensibilità e la volontà delle donne coinvolte. Questo vale sia per coloro che scelgono di accedere alla interruzione volontaria di gravidanza, che per le donne che subiscono aborti spontanei. Chi vive esperienze così drammatiche ha il diritto di scegliere senza costrizioni esterne, come prevede la Legge 194. Costrizioni se non abusi, che hanno l'unico effetto di peggiorare drammaticamente situazioni già molto difficili da superare.Sorprende davvero che una Regione che vede ritardi e negligenze nell'applicazione della Legge 194, come più volte la Cgil ha denunciato, purtroppo inascoltata, assuma questo tipo di provvedimenti invece di prendersi cura della salute e della libertà delle donne, oltre che dell'applicazione delle leggi dello Stato italiano