Roma, 12 marzo – “Le sentenze n. 32 e n. 33 della Suprema Corte pubblicate il 9 marzo scorso, pur sostanziandosi in due rigetti, rappresentano sicuramente un elemento di novità rispetto al passato, da salutare con grande favore. In esse si evidenzia un grave e non più tollerabile vuoto normativo: il Parlamento legiferi per garantire la tutela dei diritti dei minori delle famiglie arcobaleno”. È quanto dichiara Sandro Gallittu, responsabile Ufficio nuovi diritti della Cgil nazionale in merito alle due sentenza della Corte Costituzionale riguardo a due casi di richiesta di trascrizione dell'atto di nascita formato all'estero da parte, rispettivamente, di una coppia di madri e di una coppia di padri.Il dirigente sindacale spiega che “pur in presenza dei residui divieti della legge 40 che non consentono in Italia l'accesso alla gestazione per altre e altri e alla fecondazione eterologa per coppie di donne, la Corte enfatizza gli aspetti della volontà genitoriale e del successivo esercizio della relativa responsabilità da parte della coppia come fonte del diritto al riconoscimento che rappresenta un interesse preminente del minore, prescindendo quindi da considerazioni di mera ‘biologia’”.“Inoltre – prosegue – la Consulta esprime un giudizio negativo sull’utilizzo in questi casi della ’adozione in casi particolari’, perché crea rapporti di parentela solo con il padre o la madre adottivi e non con fratelli, sorelle, nonne, zii. Si tratta dunque – conclude Gallittu – di un rimedio al vulnus non colmato dalla legge sulle unioni civili del capitolo sulla cosiddetta ‘stepchild adoption’”.