Roma, 17 luglio - Mercoledì 19 luglio, in occasione dell'anniversario dell'uccisione da parte della mafia del giudice Paolo Borsellino, la Cgil nazionale organizza un'iniziativa a Roma sui temi che riguardano il riutilizzo dei beni sequestrati e confiscati, con particolare riferimento alle aziende sequestrate, 'Aziende Sequestrate alle Mafie. Ricollochiamole nell'Economia Legale'. Appuntamento alle ore 9.30 presso la sala Simone Weil della Cgil nazionale, corso d'Italia 25."Forte dell'esperienza acquisita attraverso le indagini da lui compiute, il giudice Borsellino - sostiene il segretario confederale della Cgil Giuseppe Massafra - aveva ben compreso che per contrastare le mafie con successo è necessaria un'azione corale delle forze dell'ordine, della magistratura e della società civile. Aveva compreso la necessità di mettere in moto un movimento culturale, perché riteneva, a ragione, che non fosse sufficiente colpire i mafiosi nei loro interessi, sottraendogli i patrimoni illecitamente acquisiti e incarcerandoli". "Quei beni - prosegue il dirigente sindacale - dovevano essere restituiti alla collettività, in modo che diventassero il simbolo e la sostanza di un'azione di riscatto dello Stato e delle popolazioni contro il potere mafioso e per riconquistare libertà e convivenza democratica"."Nella lotta alla mafia, il primo problema da risolvere nella nostra terra bellissima e disgraziata, non doveva essere soltanto una distaccata opera di repressione, ma un movimento culturale e morale che coinvolgesse tutti e specialmente le giovani generazioni, le più adatte a sentire subito la bellezza del fresco profumo di libertà che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità".Questa la frase di Borsellino che ispira l'iniziativa di mercoledì prossimo, nel corso della quale la Cgil vuole ricordare "la sua figura straordinaria, il cui coraggio e il cui insegnamento ci danno la forza per continuare la lotta per liberare il Paese da quello che è un vero e proprio cappio al collo che impedisce all'Italia di ritrovare la strada e la prospettiva dello sviluppo economico, democratico e civile".In allegato la locandina dell'iniziativa