Roma, 6 agosto - “A settantasette giorni dalla firma del Patto per la scuola, con il quale l’intero Governo si è impegnato a istituire tavoli con i sindacati per individuare soluzioni condivise, dal reclutamento del personale ai Protocolli sulla sicurezza, e a meno di venticinque giorni dall’inizio dell’anno scolastico, non abbiamo ancora ricevuto risposte adeguate”. Ad affermarlo la vice segretaria generale della Cgil Gianna Fracassi, e il segretario generale della Flc Cgil Francesco Sinopoli nel corso dell’incontro di questa mattina con il Ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi.

“Con la sottoscrizione del Patto - ricordano Fracassi e Sinopoli - sono stati assunti alcuni impegni fondamentali, che oggi vanno assolutamente riaffermati, aprendo un serio confronto: il superamento del precariato del personale scolastico così da garantire anche la continuità e la qualità della didattica ai ragazzi; il rinnovo del contratto collettivo nazionale. Vanno individuate, così come definito nel Patto, efficaci politiche salariali per valorizzare i lavoratori, la legge di Bilancio rappresenterà un terreno importante; la riduzione del numero degli alunni per classe, un obiettivo contenuto nel Pnrr, e fondamentale per garantire la sicurezza”. In merito al Piano nazionale di ripresa e resilienza i due dirigenti sindacali aggiungono: “auspichiamo che si possa procedere diversamente su quelle che sono le sfide per il Paese, coinvolgendo le rappresentanze dei lavoratori della scuola”.

Inoltre, sul tema green pass nelle scuole sottolineano: “Troviamo sbagliato far passare il personale scolastico come irresponsabile, quando il 90% è già vaccinato e ha scelto quindi di mettere in sicurezza non solo se stesso, ma le scuole. Va preso atto dell’altissimo senso di responsabilità delle lavoratrici e dei lavoratori della scuola”. “Per garantire la sicurezza a settembre - proseguono - vanno confermate tutte le misure, dal distanziamento, ai dispositivi individuali, allo screening periodico, alla sicurezza sui trasporti, all'organico aggiuntivo. Non accetteremo arretramenti su questi punti. Non si può scaricare sui docenti, dirigenti e ATA la mancanza di misure adeguate per garantire la sicurezza e la ripresa della scuola in presenza, che rappresenta - concludono Fracassi e Sinopoli - una priorità per tutti”.