Roma 11 maggio - “I dati sulla produzione industriale pubblicati dall’Istat, e relativi al mese di Marzo, non ci colgono di sorpresa e confermano, con il -28%, il quadro pesante della caduta dell’industria italiana”. Così il segretario confederale della Cgil nazionale, Emilio Miceli.
“Un terzo della produzione industriale media - sottolinea il dirigente sindacale - è andato bruciato, con punte ancora più alte in settori strategici del nostro paese come l’automotive, i beni strumentali, il sistema tessile e la metallurgia”.
“Di fronte a questo quadro - prosegue Miceli - è necessario un intervento, che si sta disegnando in queste ore, in grado di mobilitare risorse indirizzate al rilancio industriale e all’innovazione, e uno sforzo comune di tutte le forze politiche e sociali”.
“Non sarà facile - aggiunge il segretario della Cgil - tornare ai livelli pre-crisi e sarà impossibile se non ci sarà una grande volontà e una nuova stagione delle relazioni industriali. Non è il tempo dei distinguo e dello scontro, è il tempo di una nuova consapevolezza e della responsabilità. L’industria tornerà a crescere se il paese sarà in grado di coniugare aiuti e investimenti, garantire il lavoro e dare efficienza alla macchina pubblica. Va ricostruita la nostra presenza nel mercato internazionale e sarà allo stesso tempo necessario fare leva sulla domanda interna”.
“Per fare ciò - conclude Miceli - bisogna conquistarsi la fiducia del paese sostenendone la capacità di spesa, e aiutare il sistema industriale diffuso a tornare verso la produzione. Non ci sono altre strade e non esistono scorciatoie. Il tempo è scaduto per tutti”.