Roma, 29 novembre - “Chiediamo alla Regione Puglia di ritirare il ricorso al Tar con cui ha impugnato il dpcm sul piano ambientale, e al ministro Calenda di non congelare le trattative in corso su Ilva”. È quando ha dichiarato oggi il segretario confederale della Cgil Maurizio Landini all’Assemblea nazionale della siderurgia ‘Fondiamo il futuro. La siderurgia per il lavoro, l’industria e l’ambiente’, organizzata dalla Fiom e in corso nella sede nazionale della Cgil.“La strada da seguire è quella del confronto: devono andare avanti sia la trattativa con Arcelor Mittal, sia il tavolo sull’Accordo di programma di Genova che quello territoriale in Puglia sulla questione ambientale”, sottolinea Landini, che afferma di aver “apprezzato franchezza e trasparenza del ministro Calenda”, intervenuto questa mattina all’Assemblea. “L’obiettivo - continua - è di salvaguardare l’occupazione e il sistema industriale, rilanciandoli, e per affrontare la situazione che si è creata dentro e fuori gli stabilimenti, anche dal punto di vista dell’ambiente e della salute, tutti i soggetti coinvolti devono fare la loro parte e assumersi le proprie responsabilità”. Per quanto riguarda il merito del piano industriale “continuiamo a dire a AM che vi sono alcuni nodi non convincenti, in quanto con una produzione a regime fino a 8 milioni di tonnellate è necessario mantenere gli attuali livelli occupazionali e non sono accettabili riduzioni salariali”. Per il segretario confederale della Cgil sul fronte del piano ambientale occorre “accelerare sugli investimenti e utilizzare le migliori tecnologie a disposizione".“Abbiamo chiesto - ribadisce infine Landini - che dentro la nuova società entri Cassa Depositi e Prestiti quale soggetto pubblico in grado di dare garanzie e operare controlli sugli investimenti”, e “non avremmo nulla in contrario se anche le Regioni interessate volessero entrare nella nuova società”.