Si è svolta il 30 marzo in commissione Affari Costituzionali del Senato l’audizione sul ddl di riforma della cittadinanza con la partecipazione della Cgil e alcune associazioni che si occupano di diritti di migranti e della Campagna 'L’Italia sono anch’io'.

Insieme alla campagna 'L’Italia sono anch’io', la Cgil ha ricordato la raccolta di oltre 200mila firme per due proposte di legge di iniziativa popolare: una per la riforma dell’attuale legislazione sulla cittadinanza, l’altra per il diritto di voto alle amministrative degli stranieri residenti.

Il ddl licenziato dalla Camera presenta molte criticità e carenze, per esempio sul tema delle naturalizzazioni (che non viene nemmeno affrontato), sulle misure atte ad evitare la discrezionalità delle pubbliche amministrazioni nella valutazione delle singole richieste di cittadinanza, sull’introduzione della clausola del possesso, da parte di uno dei genitori, della Carta di lungo soggiornante.

Ciò nonostante, la Cgil ha ribadito come interesse prioritario quello di superare l’attuale legislazione con una nuova legge da approvare al più presto, intervenendo su quello già licenziato dalla Camera dei Deputati.

Sarebbe un segnale importante per quel milione di giovani di origine straniera che si sentono italiani di fatto, ma non lo sono per la legge.

Nelle sue conclusioni, la presidente della Commissione, senatrice Finocchiaro, non ha fornito purtroppo rassicurazioni sui tempi di discussione. Ha fatto presente che hanno la precedenza una serie di provvedimenti già incardinati e che, dunque, non è possibile per ora indicare una data certa per la discussione e l’approvazione del ddl.

Ritieniamo grave che l'esame del ddl non sia stato nemmeno calendarizzato, dimostrando così indifferenza alla volontà di integrazione delle nuove generazioni di italiani con cittadinanza diversa.