Roma, 24 marzo - Cgil, Cisl, Uil e Assodelivery hanno sottoscritto oggi, alla presenza del Ministro del Lavoro, il Protocollo Quadro Sperimentale per la legalità, contro il caporalato, l’intermediazione illecita e lo sfruttamento lavorativo nel settore del food delivery.Si tratta di un risultato importante che rappresenta la conclusione di uno dei percorsi di confronto sui diritti e le tutele dei riders, aperto presso il Ministero del Lavoro. Il Protocollo ha l’obiettivo di porre fine alle dinamiche che vedono questi lavoratori coinvolti in sfruttamento e pratiche lavorative illegali, che ne intaccano i diritti fondamentali.Nel merito, il contenuto si snoda attorno a tre punti chiave: il primo riguarda l’impegno delle aziende aderenti ad Assodelivery ad adottare un modello organizzativo ai sensi del d.lgs. 231/2001, idoneo a prevenire comportamenti scorretti all’interno di un’azienda, e di un Codice Etico; il secondo punto assume l'impegno delle piattaforme a non ricorrere ad aziende terze, almeno fino a quando non verrà creato un apposito albo delle stesse piattaforme; l’ultimo punto, attiene alla costituzione di un Organismo di Garanzia il cui compito sarà di vigilare in posizione di terzietà sulle dinamiche lavorative dei riders e riportare eventuali specifiche segnalazioni alla Procura della Repubblica. Tale Organo lavorerà coordinandosi con il Tavolo di Governance e Monitoraggio, del quale fanno parte anche i rappresentanti dei lavoratori, oltre che le aziende.La firma odierna rappresenta un passo in avanti nel sistema di relazioni industriali che stiamo provando a costruire con le “piattaforme” del food delivery, e ringraziamo il Ministero del Lavoro per il ruolo attivo e la funzione di garante nell’applicazione del Protocollo. Ai circa 30.000 lavoratori e lavoratrici interessati però, occorre al più presto garantire le giuste tutele contrattuali, al fine di assicurare dignitose condizioni di lavoro, un equo compenso, misure adeguate di sicurezza.Sin troppo tempo è stato perso su questo tema. Per questo è importante continuare a lavorare seguendo il percorso intrapreso per chiudere in tempi brevi anche l’altro Protocollo su salute e sicurezza in tempo di Covid e sancire una vera contrattazione tra le Parti. Sarebbe paradossale se parallelamente all’avvio di un percorso che afferma la legalità e contrasta lo sfruttamento in questo settore, si continuasse ad utilizzare modelli contrattuali che, nelle circostanze date, favoriscono implicitamente l’insinuazione di soggetti illegittimi nell’intermediazione del lavoro.→ Protocollo intesa food delivery