Roma, 13 settembre – Il “Testo unico sulla rappresentanza”, sottoscritto da Cgil, Cisl, Uil e Confindustria il 10 gennaio 2014, rischia di non poter trovare applicazione per l’inerzia di molte direzioni territoriali del lavoro. A lanciare l’allarme sono le stesse parti firmatarie, che oggi, hanno inviato una lettera al ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti sollecitando “un suo fattivo e tempestivo interessamento”, firmata dai segretari generali, Susanna Camusso, Anna Maria Furlan e Carmelo Barbagallo, e dal presidente, Vincenzo Boccia.

Nel “Testo unico sulla rappresentanza”, sottoscritto da Cgil, Cisl, Uil e Confindustria il 10 gennaio 2014, - ricorda la Cgil - il sistema convenuto per la misurazione della rappresentanza si basa su due dati. Il primo è costituito dal numero dei lavoratori iscritti alle organizzazioni sindacali. Il secondo è quello risultante dal conteggio dei voti espressi nelle elezioni delle rappresentanze sindacali unitarie presso le singole unità produttive delle imprese”.

“Per garantire trasparenza e affidabilità alla procedura di verifica e conteggio dei voti - prosegue il sindacato - si è convenuto di attribuire un ruolo “di garanzia” ai direttori delle direzioni territoriali del lavoro”.

“Ad oggi, però, - conclude la Cgil - dobbiamo constatare che molte direzioni territoriali del lavoro continuano a rifiutarsi di avviare attività di raccolta voti, sostenendo di non aver avuto alcuna specifica e formale indicazione da parte del ministero del Lavoro”.