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Roma, 9 luglio - L’Italia è un Paese fragile e tale condizione è cosa nota. Eppure non è stata mai attuata una strategia di prevenzione e ancora non abbiamo una legge quadro per affrontare e gestire le emergenze e le ricostruzioni. Per questo la Cgil ha presentato quest'oggi le “Proposte per una legge quadro per la riduzione dell’impatto delle calamità naturali, per la qualità delle ricostruzioni, per la salvaguardia dai rischi”. L’occasione è stata l’iniziativa svoltasi presso l’università dell’Aquila, che ha visto, tra gli altri, la partecipazione del segretario generale della Cgil, Maurizio Landini.Per la Confederazione “una legge quadro è fondamentale per avere un modello organico di intervento che eviti procedure differenziate, per garantire diritti uguali ai cittadini e velocità negli interventi. È necessaria - prosegue - per affrontare sia la fase straordinaria di criticità, sia le fasi di ricostruzione e rilancio, fornendo principi su cui fondare l’azione pubblica anche in una prospettiva di riduzione dei divari sociali e spaziali”. “Una legge quadro - spiega ancora la Cgil - deve affrontare diverse questioni. Dal tema della governance, a quello degli appalti di servizi, alle misure per evitare delocalizzazioni delle imprese e sostenere lo sviluppo territoriale socio-economico, alla legalità, trasparenza e sicurezza”.“Per ridare priorità alle persone, all’ambiente, al territorio occorre cambiare il nostro modello di sviluppo, curare le fragilità e le bellezze del nostro Paese. Curare vuol dire fare una grande opera di prevenzione, sia dal rischio sismico che da quello idrogeologico. É necessario - conclude la Cgil - un grande ‘progetto nazionale’, come già proposto nel nostro Piano del Lavoro, che affronti le emergenze e punti sulla manutenzione del territorio, creando così lavoro e generando processi di riduzione delle disuguale e di inclusione sociale in un'ottica di sviluppo sostenibile del Paese”.→ Il documento con le proposte→ La relazione introduttiva di Laura Mariani  - slide