La CGIL, insieme all’Alleanza Clima Lavoro, organizza per martedì 30 aprile a Torino, in contemporanea alla plenaria dei Ministri del G7 su ambiente, clima ed energia, l’iniziativa dal titolo “Il G7 ascolti il lavoro e l'ambiente”. Appuntamento presso lo Spazio Conferenze dell’ILO in via Maestri del Lavoro n.10, ore 9.30.

Una iniziativa per illustrate le proposte per una giusta transizione, per un’economia “di pace” al servizio delle persone e non del business e del profitto: politiche pubbliche fondate sul lavoro, cooperazione, sostenibilità, lotta alla crisi climatica con l’uscita dai combustibili fossili, superamento dei divari tra Nord e Sud del mondo, diritti, piena e buona occupazione, partecipazione e solidarietà.

“La Presidenza Italiana del Gruppo è totalmente inadeguata a guidare gli sforzi per una giusta transizione ecologica, non è all’altezza di quanto richiesto ai Paesi che rappresentano il 38% del Pil globale, che detengono le migliori capacità tecnologiche e finanziarie, e su cui ricadono le maggiori responsabilità della crisi climatica e ambientale”. A denunciarlo Christian Ferrari, segretario confederale Cgil e Simona Fabiani, responsabile Cgil politiche per il clima, il territorio, l’ambiente e la giusta transizione, nel corso del dibattito.

“L’Italia - spiegano Ferrari e Fabiani - ha, infatti, una politica regressiva sul piano ambientale e sostanzialmente negazionista su quello climatico: taglio delle risorse; obiettivi di riduzione delle emissioni inferiori ai target europei; aumento delle importazioni e potenziamento delle infrastrutture per le fonti fossili; l’idea di fare del nostro Paese un hub anziché delle energie rinnovabili, di quelle fossili; nessuna politica industriale per l’industria a zero emissioni; nessuna politica di giusta transizione per tutelare il lavoro e le fasce più povere della popolazione; il sostegno alle false soluzioni come la Ccs e il nucleare, che sono rischiose, non sicure, costose e con tempi di realizzazione incompatibili con i cogenti impegni climatici, oltreché - per quanto riguarda il nucleare - in contrasto con ben due referendum popolari”.

Inoltre, Ferrari e Fabiani sottolineano “il prezioso contributo alla nostra discussione” del Segretario Generale dell’Ituc Africa che “ha portato il pensiero del movimento sindacale di quel continente sulla giusta transizione e anche sul piano Mattei”. “Un piano che la propaganda di governo - proseguono - descrive all’insegna della collaborazione fra pari, ma che è stato redatto senza il coinvolgimento democratico delle comunità e dei Paesi interessati e che, come Cgil, abbiamo contestato con forza, perché punta allo sfruttamento delle risorse africane in uno spirito neocoloniale, a vantaggio prevalentemente delle aziende italiane e chiedendo in cambio un ingiusto e miope stop alle migrazioni”, concludono il segretario confederale Cgil e la responsabile Cgil politiche per il clima, il territorio, l’ambiente e la giusta transizione.

Concluderà l'iniziativa un dialogo fra il Segretario generale della CGIL, Maurizio Landini e il Segretario generale dell’ITUC Africa, Joel Akhator Odigie.

L’iniziativa potrà essere seguita in diretta su Collettiva.it.

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