Nunzio Bibbò (Castelvetere, Benevento, 1946 – Roma, 2014)

Bibbò nasce in un piccolo paese del Beneventano dove fin da piccolo prende confidenza con l’argilla e le crete. Nel 1961 si trasferisce a Napoli e frequenta i corsi di scultura alla Scuola di Posillipo. Tre anni più tardi si iscrive all’Accademia di Belle Arti dove segue le lezioni di Emilio Greco, Marino Mazzacurati e Umberto Mastroianni, e, in particolare, di Augusto Perez. Inizia a sperimentare molti materiali: lavora l’argilla, la cera, il bronzo, producendo opere di medie dimensioni.

Trae la sua ispirazione dal Sud, dal profondo Mediterraneo, che conosce e ama, e i suoi soggetti, Amanti, Coppie, Assemblee, Miti, Paesaggi, Guerrieri, sembrano appartenere a una dimensione mitica, fuori dal tempo. Nel 1969 espone per la prima volta a Napoli, a una personale presso la Libreria Sei. Comincia a insegnare a Benevento, ma lascia la città nel 1972 perché chiamato come insegnante all’Accademia di Brera. Nel 1973 si trasferisce definitivamente a Roma. Nel 1975 espone alla X Quadriennale di Roma e l’anno successivo l’Università di Cincinnati gli dedica una personale.

Nel 1980 il Museo di Arte Moderna di Sofia realizza una importante retrospettiva sull’artista. In quegli stessi anni comincia la sua attività di incisore, che gli vale numerosi riconoscimenti. Lungo tutti gli anni Ottanta realizza numerose mostre personali in Italia e all’estero. I suoi lavori si trovano anche in alcuni edifici pubblici e di culto, come la Cattedrale di Reggio Calabria, dove nel 1988 realizza la porta monumentale. Dal 2000 l’artista sperimenta una nuova dimensione della scultura, realizzando un ciclo di opere che elabora con catrami, metalli di recupero e l’intervento del colore. Nel 2004 il Complesso del Vittoriano gli dedica una mostra personale.
(Chiara Caporilli)


La Resistenza a Ravenna, 1994, terracotta, 68,5×58×38 cm
(Foto: Giuseppe Schiavinotto)


Paesaggio della campagna romana. Tivoli, 2010, gessetti e t.m. su carta, 38×47 cm


Paesaggio della campagna romana. Tivoli, 2010, gessetti e t.m. su carta, 38×47 cm